A pochi giorni dalla ripresa del campionato, Ivan Juric ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, raccontando il primo periodo dopo il suo approdo alla Roma: “Per quello che ho provato dentro, mi sento in paradiso. Sono consapevole di ciò che accade fuori, ma sono concentrato sul mio lavoro, che è entusiasmante. La squadra sta facendo un lavoro pazzesco, le prestazioni sono in netta crescita. A Trigoria mi muovo in condizioni fantastiche, ho solo sensazioni positive. Sapendo che fuori la situazione è quella che è, bisogna accettare e andare avanti. Non mi sono mai trovato in una situazione simile, ma altrettanto bella. Chi ama il calcio, qui si diverte. Sono sicuro che con i risultati le cose cambieranno anche all’esterno, sento il calore dei tifosi ad ogni passo“.
Sulla chiamata della Roma: “È successo in un giorno, tutto molto veloce. Per me era una grande opportunità dopo 14 anni tra Primavera, B, C e otto stagioni in A. Dentro stiamo cercando di alzare il livello, con passione. È logico che io ti parli delle mie percezioni che, sono estremamente positive. Non sono contaminato dalle negatività. Arrivo fresco e ti dico che stiamo alzando il livello del gioco, delle pressioni, abbiamo maggiore continuità nella partita. Negli allenamenti e nelle partite le risposte sono positive. Giocatori che hanno posture sbagliate dopo due allenamenti mostrano quella corretta, imparano in fretta e mi sto divertendo. Ora bisogna mettere insieme dei risultati. Sono concentrato solo su questo, non posso entrare nel merito di altre faccende. Mi interessa preparare la partita con l’Inter“.
Juric: “Pisilli avrà una grande carriera”
Juric si è poi soffermato sulla crescita di Pisilli: “Ti innamori in poco tempo. È giovane, deve crescere, viene da una famiglia diciamo intellettuale, lui è un piccolo intellettuale, è calmo, sereno, ragiona; ha un talento che finora non avevo mai riscontrato in ragazzi così giovani. Ha primo controllo, percezione delle cose, tecnica. Se continua così, lavorando senza montarsi troppo, avrà una grande carriera“.
Sul momento difficile di Pellegrini: “Pellegrini nelle ultime partite ha avuto 6-7 palle-gol. Cosa vuol dire? Che si muove da Dio, che sta bene, che corre tanto, che ha uno spirito fantastico e non si nasconde. Non ha fatto gol ed è un peccato. Ha avuto occasioni importanti, ha colpito una traversa. Lo vedo in allenamento, non si tira mai indietro. Può essere un momento negativo, il suo, anche in Nazionale ogni cosa che prova gli va storta. Ma lavorando come sta facendo, da capitano vero, arriverà a punto. Io vedo un giocatore a cui Spalletti dà la maglia numero 10. Sono convinto che si sbloccherà“.
Sui problemi fisici di Dybala: “La prima partita è stata fantastica, anche il primo tempo con l’Athletic Club. Dopo l’Athletic ha avuto qualche problema. Con Mark (Sertori, head of performance, nda), che ha grande esperienza, e tutto lo staff, cerchiamo di recuperarlo al 100% e per sempre. Vogliamo evitare le ricadute e gestirlo bene, ci siamo presi dei giorni per farlo. Quando Paulo gioca è una meraviglia, dobbiamo metterlo a posto, non come negli anni passati, vogliamo trovare una continuità con lui, magari non giocherà tutte le partite, ma l’obiettivo è aggiustarlo dal punto di vista muscolare“.
Sulla compatibilità della rosa alla sua idea di calcio: “Se andiamo a vedere il Torino dell’anno scorso, quello non aveva la cilindrata giusta per arrivare alla fine con gli stessi punti del Napoli. Qui il motore c’è, sia dietro sia in mezzo, penso a Koné e Pisilli che possiedono un grande talento. Anche in avanti ho tutti ragazzi che possono migliorare sui controlli, sulla posizione del corpo. Non è vero che non c’è cilindrata. Si può crescere lavorando di più sulla forza; si parla sempre di cilindrata, ma bisogna perfezionare il senso del gioco, la posizione, l’anticipo: è fondamentale, a volte anche più importante della cilindrata pura“.
Sulla sconfitta con l’Elfsborg: “In tutta sincerità quella sera volli vedere in azione tutta la rosa, capire su chi contare, il tempo non è tanto e per me è importante. Penso che abbiamo fatto tante cose buone. La sconfitta non è accettabile, ne sono consapevole, ma la squadra è riuscita a muoversi bene. Siamo stati scadenti negli ultimi metri, con tante palle-gol sprecate, abbiamo preso solo una traversa. Il lato negativo sono state le ripartenze che abbiamo subìto. Un difetto che deriva dalle posizioni dei centrocampisti, ma sono cose che si possono aggiustare. Ho visto una base buona, abbiamo creato tanto, abbiamo preso troppe ripartenze, ma già a Monza abbiamo subìto molto meno in questo senso. Lavorare sulle preventive e sulle posizioni è fondamentale. I centrocampisti devono garantire equilibrio“.
Juric: “Sento spesso i Friedkin”
Juric ha poi parlato del rapporto con la proprietà: “Con i Friedkin ci scambiamo messaggi. Per parte mia, lo ripeto, sono in paradiso. Condividiamo tutto, ho uno staff eccellente, nel recupero dei giocatori siamo a livelli top, abbiamo condizioni top. Ma poi questi ragazzi lavorano, non ho la sensazione che qui a Roma qualcuno faccia di meno. Lavorano forte, hanno tutti fame, vogliono cambiare la situazione, in quel senso là finora è tutto molto positivo“.
Infine, al tecnico della Roma è stato chiesto se avvertisse un senso di precarietà: “No, quello arriva da fuori, da dentro analizziamo bene le cose, so che l’ambiente è così, la pressione è questa, ma non mi tocca proprio. Io sento grandissima fiducia da parte di tutti“.