Ranieri e la Roma, missione Napoli: un’impresa complicata ma non impossibile

Solo la Roma
Solo la Roma
Claudio Ranieri

Ripartire con il piede giusto: è questo l’obiettivo di Claudio Ranieri, che torna sulla panchina della Roma in una delle sfide più complesse del campionato. La trasferta di Napoli rappresenta una prova di carattere, ma anche un’occasione per ricompattare un gruppo che ha bisogno di ritrovare fiducia. Un risultato positivo al Maradona, anche un pareggio, potrebbe essere un’ancora di salvezza per l’ambiente giallorosso.

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La strategia di Ranieri: abbassare il baricentro e chiudere gli spazi

Per affrontare un Napoli che fa della velocità e della tecnica sulle fasce il suo punto di forza, Ranieri opterà per una fase difensiva accorta e compatta. La chiave sarà abbassare il baricentro della squadra, accorciando le distanze tra i reparti di difesa e centrocampo. Questo accorgimento permetterà alla Roma di:

  • Ridurre gli spazi centrali per i fraseggi veloci di Lobotka e Zielinski.
  • Limitare la profondità per Osimhen (o chi giocherà al centro dell’attacco azzurro).
  • Garantire copertura agli esterni, Kvaratskhelia e Politano, vere spine nel fianco delle difese avversarie.

Ranieri punterà su due linee compatte in grado di muoversi in sincronia, formando un blocco difensivo solido. Questo approccio richiede attenzione massima nei ripiegamenti e nelle transizioni difensive.

La marcatura sugli esterni: il piano anti-Kvara e Politano

Gli esterni offensivi del Napoli rappresentano la principale minaccia. Ranieri dovrà ideare un sistema di raddoppi sistematici per limitarne l’influenza:

  • Mancini e Celik lavoreranno insieme sul lato destro, alternandosi nella pressione su Kvaratskhelia, che predilige accentrarsi per liberare il tiro o servire assist.
  • Sul versante opposto, Ndicka e Angelino si occuperanno di Politano, cercando di costringerlo a giocare sulla linea laterale anziché rientrare sul piede preferito.
Angelino con la maglia della Roma
Angelino con la maglia della Roma

Le mezzali, Koné e Pellegrini, saranno decisive. I due centrocampisti avranno il compito di chiudere gli spazi orizzontali, impedendo ai giocatori del Napoli di trovare linee di passaggio rapide verso l’area. Questo tipo di pressing laterale consentirà alla Roma di bloccare sul nascere molte delle iniziative partenopee.

Il peso delle transizioni e l’importanza delle ripartenze

Oltre alla fase difensiva, la Roma proverà a colpire in transizione. Ranieri chiederà alla squadra di sfruttare la velocità di Dybala per ribaltare l’azione non appena si recupera il pallone. La costruzione non sarà elaborata: si punterà su verticalizzazioni rapide, soprattutto approfittando dei corridoi che il Napoli potrebbe lasciare scoperti.

Dybala con la maglia della Roma
Dybala con la maglia della Roma

Le ripartenze saranno orchestrate da Cristante, fulcro della mediana, con il compito di intercettare palloni e avviare l’azione. In questo schema, anche gli esterni bassi, Celik e Angelino, avranno il compito di proporsi velocemente per creare superiorità numerica in avanti.

Obiettivo vittoria: un tabù da sfatare

Il sogno di Ranieri è iniziare con una vittoria, un risultato che sarebbe storico non solo per l’importanza del campo, ma anche per spezzare un digiuno che pesa. La Roma non vince in trasferta da ben 12 partite, un tabù che sta minando ancora di più una stagione iniziata con il piede sbagliato e affossata dalla gravità di scelte societarie che hanno poi coinvolto anche i risultati; le certezze di una squadra costruita per competere ai vertici, ad oggi, ridotte ad un più mirato “si salvi chi può!”.

Ranieri, con il suo pragmatismo e la sua esperienza, sa che il Maradona è uno degli stadi più difficili d’Europa. Tuttavia, con una strategia intelligente e una Roma concentrata, il tecnico crede che fare risultato sia possibile. E se riuscirà nell’impresa (basterebbe non perdere) sarà già un mezzo miracolo per i giallorossi.

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