La giornata di oggi 23 novembre è di vigilia per la Roma. Reduci dalla sconfitta per 3-2 contro il Bologna, i giallorossi hanno toccato il punto più basso di questo avvio di stagione e possono solo risalire. La debacle patita con i felsinei è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con i Friedkin che hanno deciso di esonerare Ivan Juric, reo di aver vinto solo 4 partite su 12 disputate. Al posto del tecnico di Spalato, la dirigenza americana ha optato per il ritorno di Claudio Ranieri, dopo giorni di attenta riflessione.
Il coach di Testaccio è stato chiamato per portare serenità e tranquillità ad un ambiente avvolto nel caos e nell’incertezza. Il 73enne darà il via alla sua terza avventura sotto l’ombra della Capitale con una trasferta che definire complicata è utilizzare un eufemismo. Tra poco più di 24 ore, infatti, i capitolini affronteranno il Napoli, nella partita valida per la 13° giornata di Serie A. Lo stesso Ranieri dovrà fare i conti con un dato non da sottovalutare sulle squadre allenate da Antonio Conte. Il mister salentino, infatti, non perde due sfide consecutive in casa dal lontano novembre 2009, quando alla guida dell’Atalanta uscì sconfitto contro Juventus e proprio la Roma tra le mura amiche. Caso vuole che l’allenatore della Lupa, in quel frangente, era proprio Sir Claudio.
Roma, Napoli tappa cruciale
Come una fenice risorge dalle proprie ceneri, la Roma deve raccogliere quanto è rimasto di questo avvio di stagione e rialzarsi. I giallorossi hanno necessario bisogno di rimettersi sul binario giusto, per scacciare i fantasmi di queste prime settimane dell’annata e dar prova di poter tornare nella parte sinistra della classifica. Per farlo, i giallorossi avranno bisogno della cura e del tocco di un allenatore eterno come Ranieri.
Il tecnico di Testaccio è chiamato all’ultima grande impresa di una carriera straordinaria, ricca di trionfi e di gioie inaspettate. Il match con il Napoli sarà già un primo spartiacque dell’anno sportivo della Roma, chiamata a compiere una vera e propria impresa sul campo della capolista. E chissà che l’entusiasmo del classe 1951 non possa dare la scossa giusta alla Lupa.