Una sconfitta preventivabile alla vigilia, frutto della qualità e del momento che sta vivendo l’avversario. La Roma cade anche contro l’Atalanta, che passa all’Olimpico con un netto 2-0 frutto di un secondo tempo gestito da grande squadra. Dopo una prima frazione equilibrata, nella quale a dire il vero i giallorossi hanno tenuto meglio il campo, nella ripresa si sono palesate tutte le differenze tra le due compagini. La Dea ha alzato i giri del motore ed è stata cinica, sfruttando le due vere occasioni avute nell’arco del match, anche e soprattutto grazie ai cambi effettuati da Gasperini. Già, perchè il tecnico orobico ha potuto buttare nella mischia Cuadrado, Brescianini e l’ex Zaniolo, calciatori che possono dare un contributo importante.
Dall’altra parte, invece, Ranieri ha dovuto fare di necessità virtù come si suol dire. Basti pensare al cambio Shomurodov per Dovbyk, con l’ucraino che ha deluso nuovamente le aspettative. O ancora, l’ingresso di un Soulé che ancora non è al meglio della condizione mentale. I capitolini possono portarsi nel bagaglio una prova di buon carattere per un’ora di gioco e voltano pagina, dopo un trittico di partite che definire intenso è utilizzare un eufemismo. Come ha detto lo stesso coach di Testaccio, però, ora la situazione diventa più complicata. Perché se è vero che il calendario recita Lecce, Como e Parma – gare sulla carta agevoli – è altrettanto lecito ricordare che la Roma deve renderle agevoli.
Roma, Dovbyk preoccupa
Per poter cambiare il registro di una stagione nefasta, Ranieri deve però ritrovare alcuni dei suoi singoli, tra cui il riferimento centrale. Alla Roma sta infatti mancando l’apporto del suo bomber, di quel calciatore pagato a peso d’oro in estate per diventare il finalizzatore della squadra. Artem Dovbyk sta dando seguito al suo periodo no, che non sembra accennarsi a finire. L’ucraino è stato annullato da Hien e nell’unica reale occasione avuta davanti a Carnesecchi non è stato lesto a controllare il pallone e calciare.
L’ex Girona appare ora come ora un pesce fuor d’acqua, poco utile anche quando si tratta di lavorare per i compagni con sponde. Il digiuno da gol, invece, prosegue, con l’ultima rete che è arrivata un mese fa contro il Verona e che non ha portato punti alla Lupa. Anche da parte di Dovbyk servirà una svolta nelle prossime 3 uscite, perché non si può immaginare una rinascita della squadra senza il contributo del numero 9. Ma i dubbi iniziano ad aleggiare: Artem è il terminale che tanto serve a questo club?
Ranieri, ora il calendario sorride
La guardia non va mai abbassata, ma la Roma ha di fatto archiviato tre partite una più difficile dell’altra. Affrontare Napoli, Tottenham ed Atalanta nel giro di una settimana, per il periodo che sta passando il club, era come schiantarsi su un muro. L’imminente futuro regalerà ai giallorossi un dicembre sulla carta abbordabile: tra campionato ed Europa League, infatti, ci saranno in ordine Lecce, Braga, Como, Sampdoria in Coppa Italia, Parma e Milan. Se non per l’ultima recitata, queste sono uscite alla portata dei capitolini.
Ranieri ha tenuto alta la concentrazione ed il focus nel post partita contro l’Atalanta, dichiarando che queste saranno “gare ben più difficili”. In un certo senso, è proprio qui che si testerà la vera faccia dei capitolini, che avranno l’obbligo di iniziare a mettere in cascina punti dimostrando che il pareggio maturato a Londra non è stato un semplice fuoco di paglia, ma che in realtà la squadra c’è ed è viva. La Roma è chiamata ad un dicembre di fuoco, per rinascere dalle sue ceneri. Perché il tempo stringe e serve dare risposte concrete.