La prossima trasferta della Roma al “Penzo” di Venezia – in programma domenica 9 febbraio alle 12:30 – si preannuncia delicata dal punto di vista della sicurezza. Dopo gli scontri avvenuti nei pressi di Basiliano tra ultras dell’Udinese e tifosi del Venezia, le forze dell’ordine sono già al lavoro per monitorare e prevenire tensioni tra le tifoserie. La situazione è resa più complicata dai rapporti di amicizia tra gli ultras giallorossi e quelli friulani, che potrebbero attirare gruppi organizzati intenzionati a supportare i bianconeri dopo gli eventi recenti.
Venezia-Roma match ad “alto rischio”
Le autorità hanno classificato il match come “ad alto rischio” e la Digos è attivamente impegnata a vigilare su eventuali spostamenti sospetti di tifosi. La Gazzetta dello Sport riporta che il focus degli inquirenti è proprio quello di evitare una possibile replica degli scontri violenti accaduti sabato scorso.
Cosa è successo dopo Udinese-Venezia
L’episodio in Friuli ha visto il coinvolgimento di otto ultras dell’Udinese, arrestati in flagranza di reato. Tra loro ci sono cinque austriaci, presumibilmente legati al gruppo ultras del Salisburgo, un bosniaco residente in Austria, un albanese e un italiano residente a Udine. A questi si aggiunge la denuncia a piede libero di un altro italiano. Gli assalitori, una cinquantina in totale, hanno lanciato fumogeni, pietre e utilizzato cinghie contro circa 1.200 tifosi veneziani alla stazione di Basiliano.
L’aggressione ha causato sei feriti tra i tifosi del Venezia, due dei quali in gravi condizioni, oltre al ferimento di tre agenti della Polizia di Stato intervenuti per contenere gli scontri. La serata di violenza ha un’origine nella gara d’andata (vinta in rimonta dalla squadra di Di Francesco), in cui si verificò il contrario: i tifosi del Venezia aggredirono alla stazione quelli bianconeri (una trentina contro sei). La situazione è considerata allarmante e richiede un’attenta pianificazione logistica e operativa per la trasferta romanista.