Nuova giornata targata Roma, a Trigoria come per le vie della città, per un ambiente che non ha voglia di uscire dal periodo per distacco migliore di questa travagliata stagione. Appena due giorni separano la squadra dal ritorno in campo, in quel cruciale secondo confronto con l’Athletic Club propedeutico ad accedere ai quarti di Europa League. Tra questo ed una lotta ai posizionamenti europei, l’annata giallorossa ha ripreso vigore, merito di un Ranieri che nel 2025 sta tenendo un andamento migliore di Bayern e Liverpool.
Del tecnico testaccino ha parlato un ex Roma amatissimo come Julio Sergio, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, laddove il portiere brasiliano aveva vissuto un’altra storica rimonta con lui nel 2009: “Sa scegliere i giocatori, metterli in campo e come parlargli, riesce a darti fiducia anche nei momenti peggiori. Dice sempre la verità e questo fa bene allo spogliatoio. Mourinho è uno che si fa amare, Guardiola uno con un’idea precisa di gioco, mentre Ancelotti sa vincere ovunque; Ranieri è al loro livello senza dubbio. La Roma può arrivare in Champions come noi ad un passo dallo scudetto, ci sono ancora punti a disposizione”.
“Ranieri rimane? Giusto diventi guida dirigenziale”
L’affetto che Ranieri lascia ed ha lasciato nei cuori di chi ha avuto il piacere di lavorare con lui è evidente, e Julio Sergio si sbilancia anche sulla possibilità che possa rimanere sulla panchina giallorossa anche l’anno prossimo: “Lui non vuole no? (ride, ndr). Il mister ha accettato solo per amore della Roma, era già in pensione e solo chi fa calcio sa a quante pressioni è sottoposto chi accetta un incarico del genere. Credo che sia giusto diventi la guida dirigenziale del club e che possa scegliere in autonomia il nuovo allenatore”.
In effetti la volontà dei Friedkin di provare a convincere Ranieri a firmare per un altro anno c’è tutta, e non potrebbe essere altrimenti visto un andamento da top in Europa. C’è però da considerare la volontà dell’ex Cagliari, oltre al fatto che ripartire con un nuovo progetto solido e convinto, non raffazzonato ed incerottato come quello attuale, dovrebbe essere una priorità della Roma. Si vedrà, perché il presente è ancora vivo e con tanto da giocarsi.