In occasione della Giornata Internazionale della Donna, gli spalti e i campi di gioco sono diventati veri e propri terreni di dibattito, dove sono stati espressi messaggi di uguaglianza e diritti di genere. Il calcio, ancora una volta, ha fatto da cassa di risonanza per temi sociali rilevanti, riuscendo a unire tifosi e giocatori.
Gli striscioni
Le prime forme di manifestazione sono state gli striscioni e le coreografie dagli spalti:
- Nella partita tra le due squadre turche, Amedspor e Gençlerbirliği, gli Ultras della squadra che giocava in casa hanno esposto uno striscione con scritto: “Le donne libereranno il mondo”, accompagnato dalla figura di una donna di spalle che tiene in mano il mondo.
- “Il femminismo è inarrestabile”: questa la frase mostrata dagli Ultra Sankt Pauli nel campionato tedesco, durante la partita contro il Wolfsburg.
- I Bukaneros, ultras del Rayo Vallecano, hanno esposto due cartelloni:
- “Rayiste e operaie sul piede di guerra: senza femminismo non c’è rivoluzione.”
- “Donna vallecana, donna combattiva: 365 giorni di lotta.”
- I tifosi della squadra tedesca hanno esposto frasi come:
- “Siete qui per i giocatori?”
- “Dov’è il tuo ragazzo?”
- “Calcio femminile? Non è uno sport.”
- “Il calcio è per te, per me, non per i fottuti misogini!”
- La coreografia degli ultras del gruppo South Winners dell’Olympique Marsiglia raffigurava il volto di una donna.
- Deportivo Alavés:
- Durante la partita, i tifosi hanno organizzato una grande coreografia raffigurante una tifosa intenta a guardare una foto di altre sostenitrici del club, con su scritto: “Seguendo le orme delle nostre nonne, difendiamo la nostra identità.”
- Dopo la partita, i calciatori hanno portato in campo uno striscione che recitava: “Lo sport basco con la generazione dell’uguaglianza.”
I post sui social
I social network sono stati un altro importante spazio in cui le tifoserie hanno dato voce alla loro solidarietà e partecipazione alla causa, diffondendo messaggi di supporto e sensibilizzazione in favore dei diritti delle donne:
- I Biris Norte, ultras del Sevilla, hanno postato la foto di una donna in piedi su un tavolo che parla ad altre donne, con su scritto: “Senza donne non ci sarà rivoluzione.”
- La Unió Esportiva Sant Andreu, società calcistica di Barcellona, ha postato un’immagine con scritto: “Non un passo indietro, il femminismo è cosa di tutti.”
- Brigadas Amarillas, tifosi del Cadice, hanno condiviso una foto con il volto di tre donne e la scritta: “Le gradinate sono anche nostre.”
I giocatori in campo
Un gesto particolarmente significativo è arrivato dal Leganés, che ha visto i suoi giocatori scendere in campo indossando le magliette con i nomi delle giocatrici della squadra femminile, un atto di sostegno concreto alla parità di genere nello sport.
Anche in questo caso, come avvenuto per le iniziative di sostegno a Gaza da parte del Galatasaray, sia i tifosi sugli spalti che i calciatori in campo hanno dimostrato una forte mobilitazione sociale, confermando che il calcio può essere molto di più di uno sport, diventando un’arena di dibattito e di riflessione.
Il calcio, quindi, si dimostra non solo come spazio di esultanza, ma anche come strumento di lotta per l’uguaglianza, con il desiderio che un giorno questa uguaglianza possa essere raggiunta in ogni campo, non solo negli stadi.