Contro la Juventus il test più delicato è stato superato. Non perdere era fondamentale e il pareggio ha comunque permesso alla Roma di restare in corsa su più fronti. Adesso, però, arriva il momento della verità : il derby. Una sfida che vale sempre doppio, ma che questa volta può pesare anche molto di più sulla classifica.
Il mago dei derby
Cinque su cinque. È il bilancio perfetto di Ranieri nei derby della Capitale. Ogni volta che ha guidato la Roma contro la Lazio, ha vinto. Un percorso netto che oggi vale come un amuleto prezioso da custodire. A 72 anni e con l’esperienza di una carriera intera sulle spalle, Sir Claudio sogna di regalare l’ultimo grande sigillo ai suoi tifosi. Vincere ancora, nel suo derby, sarebbe l’epilogo perfetto.
E non sarebbe solo una questione simbolica. Vincere il derby rilancerebbe con forza la Roma nella corsa al quarto posto, un obiettivo diventato fondamentale per il futuro del club. Ma soprattutto, permetterebbe a Ranieri di scrollarsi di dosso un tabù che resiste ormai da anni.
Il problema big match
Se c’è un dato che ancora zavorra il cammino della Roma nelle ultime stagioni, è quello legato agli scontri diretti. Come riportato da Il Tempo, dal 2018/19 in poi, la Roma ha disputato 68 partite contro le big, ossia le squadre che si sono qualificate in Champions negli ultimi anni. Solo 12 vittorie, a fronte di 21 pareggi e ben 35 sconfitte. Una media di 0.84 punti a partita (57 su 204 disponibili). Troppo poco per una squadra con ambizioni europee.
Quest’anno le cose sono andate leggermente meglio, ma il bilancio resta amaro: 7 punti ottenuti grazie alla vittoria all’andata contro la Lazio e ai pareggi con Juve (andata e ritorno), Napoli, Milan e Bologna. Troppo poco, ancora una volta. Il derby di domenica rappresenta allora una doppia occasione. Da un lato, confermare il feeling speciale tra Ranieri e la stracittadina. Dall’altro, provare a invertire un trend negativo nei big match che dura da troppo.