Come nelle più classiche telenovele argentine, non è dato sapere quando andrà in onda l’ultima puntata de “Un allenatore per la Roma”, la serie che sta tenendo incollati i tifosi giallorossi a teleschermi, smartphone o qualsivoglia apparecchio elettronico da mesi. L’unica certezza è che non sarà Ranieri, impegnato insieme a Ghisolfi nella scrittura della lista di successori da presentare ai Friedkin. In verità risulta impossibile pensare che la proprietà non abbia già fatto la sua scelta, necessaria per cominciare ad impostare un mercato diviso in questo momento tra addio di Celik e rinnovo di Svilar, e che manchi solo l’annuncio ufficiale. Ma chi sarà Mister X?
Dopo le recenti notizie, la chance Ancelotti resta quella che andrebbe colta al volo, al netto delle richieste economiche che potrebbe avanzare e di garanzie sul mercato che i giallorossi non possono dare. Dall’Inghilterra danno l’addio al Real Madrid per certo, addirittura subito dopo la finale di Copa del Rey del 26 aprile, con ancora 5 giornate de LaLiga da giocare oltre al Mondiale per Club. Roma e Milan sognano il ritorno di un personaggio che ha fatto la storia da quelle parti, e chissà che progetti stimolanti come questi possano tentare Carletto.
C’è molto altro però per i giallorossi, anche di più abbordabile. Pioli resta uno dei favoriti, pronto rimettersi in pista in Italia dopo un’esperienza in Arabia non tranquillissima ed entusiasta dell’idea di tornare ad allenare nella capitale, questa volta sull’altra sponda. Discorso analogo per Sarri, che risulta essere l’unico profilo sondato attualmente libero e dunque più facile da raggiungere. Resistono nelle retrovie l’ex Montella ed anche un Farioli vero pupillo di Ghisolfi, nomi che però non fanno battere il cuore come Ancelotti.
Sacchi: “Un colpo di telefono a Carletto lo farei”
Non solo i tifosi entusiasti all’idea di accogliere l’attuale tecnico del Real Madrid, con Arrigo Sacchi che ha parlato così alla Gazzetta dello Sport: “Non so cosa farà Ancelotti, mi pare che la Federcalcio brasiliana gli sia sotto da un po’ di tempo, e l’idea di un Mondiale sulla panchina della Selecao è allettante. In ogni caso, se fossi dirigente di Milan o Roma un colpo di telefono a Carletto lo farei, non costa nulla. Lui è diventato maturo nella capitale, è molto legato alla città ed è amato dai tifosi”.
Nessun dubbio sulla gestione della pressione dell’ambiente giallorosso: “Metterlo in difficoltà? State scherzando? Carletto è uno che non ha avuto paura nemmeno quando si è trovato di fronte un orso in una vacanza in Canada… Se gli amici che erano con lui non gli avessero detto si allontanarsi lui avrebbe fatto amicizia con l’orso. È una pasta d’uomo, sa farsi voler bene da tutti e tutti lo rispettano”.