Con l’annuncio imminente di Gian Piero Gasperini come nuovo allenatore della Roma, pronto a raccogliere la pesante eredità lasciata da Claudio Ranieri, inizia un nuovo capitolo per la squadra giallorossa. Terminata la stagione con il quinto posto in campionato, valido per la qualificazione alla Uefa Europa League 2025-2026, la Roma volge lo sguardo alle sue future avversarie europee. E questa volta, più che mai, sognare non è affatto proibito. I giallorossi, oltre a vantare una consolidata esperienza maturata in dodici anni consecutivi di manifestazioni continentali, record che nessun altro detiene in Serie A, possono contare anche sull’apporto di un tecnico navigato e preparato come Gian Piero Gasperini, che quella maledetta coppa – almeno per noi – l’ha vinta con l’Atalanta nel 2024 a Dublino, in una magica notte di fine maggio.
La speranza di tutti i tifosi romanisti è che quella magia europea che ha accompagnato il tecnico di Grugliasco fino in terra irlandese, possa stare anche al fianco della Roma, trascinandola, insieme al suo nuovo allenatore, fin sulle rive del Bosforo, laddove un tempo sorgeva Costantinopoli, la “Seconda Roma”, oggi conosciuta da tutti come Istanbul, sede della finale della Uefa Europa League 2025-2026. L’obiettivo, noto ai più, è uno solo: vendicare Budapest.
Perché si può arrivare fino ad Istanbul
La nuova formula dell’Europa League, entrata in vigore nella stagione appena conclusa, prevede un unico girone da 36 squadre: ciascuna disputa otto partite (quattro in casa e quattro in trasferta) contro avversari diversi. Al termine di questo mini campionato, le prime otto classificate accedono direttamente agli Ottavi di finale, mentre le squadre dal 9° al 24° posto si giocano l’accesso tramite lo spareggio dei Sedicesimi. Definitivamente eliminate, invece, le restanti formazioni dal venticinquesimo piazzamento in giù. Prima dei sorteggi necessari per decidere gli scontri diretti, i club in gara sono suddivisi in quattro fasce in base al proprio ranking Uefa.
Grazie ai risultati europei ottenuti dalla Roma negli ultimi anni, la squadra giallorossa si presenta alla prossima edizione come testa di serie, inserita in prima fascia con Porto, Lille, Rangers, Dinamo Zagabria, Betis Siviglia, Salisburgo, Aston Villa e Feyenoord. Nelle fasce secondarie, invece, spiccano nomi come Bologna, Stoccarda, Braga, Lione e Fenerbahce. Tutte formazioni di rispetto e di assoluto livello, ma nessuna veramente irresistibile o superiore, almeno sulla carta, ai giallorossi. La Roma deve crederci. Deve farlo per se stessa, per i propri tifosi e per quel sogno chiamato Europa, infrantosi in mille pezzi in quel di Budapest. Oggi quel sogno, che non ha mai smesso di brillare, si chiama Istanbul. Per coronarlo la Roma deve fidarsi e affidarsi ad un uomo che quel sogno lo ha giĂ fatto suo: Gian Piero Gasperini.
Gasperini sa come si fa!
Lo sappiamo, i numeri parlano chiaro e non mentono mai, soprattutto nel caso di Gian Piero Gasperini. Con lui in panchina l’Atalanta, che fino a dieci anni fa lottava nelle zone calde della classifica per non retrocedere, è diventata una micidiale macchina da guerra. In nove anni, grazie al tecnico di Grugliasco, i bergamaschi hanno centrato ben 5 qualificazioni alla Champions League e una una storica vittoria in finale di Europa League contro il solidissimo Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Vincendo e incantando anche oltre i confini nazionali, Gasp ha dimostrato di non essere più soltanto un profeta in patria, ma di sapersi imporre anche in ambito internazionale.
Nell’edizione 2023-2024 dell’Europa League, quella che ha visto trionfare proprio i bergamaschi, gli uomini di Gasperini stravincono il girone iniziale senza subire sconfitte, per poi eliminare lo Sporting di Lisbona in un ottavo di finale decisamente scorbutico. Ma il vero capolavoro arriva ai Quarti di finale, quando l’Atalanta si impone con un eclatante 0-3 ad Anfield sul Liverpool di Jurgen Klopp. Non un’impresa che si compie tutti i giorni. Archiviata la pratica inglese come se fosse un’amichevole, Gasp e i suoi travolgono anche l’Olympique Marsiglia e staccano il pass per la finalissima di Dublino. E siccome le buone abitudini non muoiono mai, ecco servito un altro secco e roboante 3-0 firmato dalla tripletta di un incontenibile Ademola Lookman, che consegna il primo trofeo internazionale alla società neroazzurra.
Un trionfo meritato, costruito con idee e coraggio, merito di un allenatore forse inviso ai piĂą, dal carattere burbero e spigoloso, ma capace di valorizzare, come nessuno ad oggi, ogni singolo uomo della sua rosa. Con lui il talento non si spreca, anzi si affina, si plasma e si esalta fino ad arrivare alla vittoria finale.
Ora questo binomio vincente, tra Gasperini e le coppe europee, sbarca nella Capitale, riaccendendo i sogni mai sopiti del popolo romanista. Perché quelle urla di gioia spezzate a Budapest, nel silenzio amaro di una notte di maggio, possono ritrovare vigore proprio ad Istanbul – là dove secoli fa cadeva per sempre l’Impero Romano – per gridare al mondo intero, invece, che la Roma giallorossa non cadrà mai.