La mancata convocazione di Gianluca Mancini continua a far rumore. Dopo una stagione vissuta da protagonista con la maglia della Roma, con tanto di fascia da capitano al braccio, il centrale difensivo è rimasto ancora una volta fuori dalla lista dei convocati del CT Luciano Spalletti. Un’esclusione che ha suscitato dubbi e polemiche, soprattutto alla luce dell’ennesima chiamata a sorpresa: dopo il forfait di Matteo Gabbia, il CT ha preferito convocare Daniele Rugani, reduce da un’annata in chiaroscuro all’Ajax.
Le parole di Spalletti
Nel tentativo di chiarire la scelta, Spalletti aveva parlato così in conferenza stampa della selezione dei difensori: “Mi è dispiaciuto non aver convocato Mandragora, Cristante e Mancini, stanno facendo benissimo. Ma avevamo deciso di fare un gruppo abbastanza ristretto. Quei 7-8 giocatori che non rientrano in questi 23 non sono stati dimenticati“.
Un dispiacere dichiarato, ma che non è bastato a trovare spazio per il numero 23 della Roma nemmeno in caso di emergenza. Il CT ha citato anche Calafiori, Buongiorno e il giovane Leoni, rivelando come Mancini faccia parte di un gruppo “monitorato”, ma che per ora resta fuori dai radar operativi.
Una stagione da leader
I numeri e il rendimento di Mancini raccontano un’altra storia. Con 37 presenze totali in Serie A, di cui 17 da capitano dal primo minuto, il centrale giallorosso ha guidato la difesa romanista nella seconda parte di stagione, contribuendo in modo significativo alla rimonta in classifica. Non solo tenuta difensiva, ma anche ordine e disciplina: il dato sui cartellini gialli – appena 8 in tutto il campionato contro una media ben più alta negli anni passati – testimonia una maturazione importante sul piano caratteriale.
In fase offensiva, poi, il suo contributo non è mancato: 3 gol e 2 assist in stagione. Nel frattempo, il difensore resta concentrato sulla Roma e sul nuovo corso targato Gasperini, che lo ha già allenato ai tempi dell’Atalanta.