Un 6 giugno importante quello che ha vissuto la Roma. Già, perché questa è la data dell’inizio di una nuova era per il club. I giallorossi hanno ufficializzato l’arrivo di Gian Piero Gasperini sulla loro panchina. Una notizia nell’aria da diversi giorni, con il coach di Grugliasco che è pronto a mettersi in gioco in una piazza prestigiosa. Il tecnico 67enne ha lasciato l’Atalanta dopo 9 anni di successi e trionfi inaspettati. L’obiettivo è quello di riportare la rosa capitolina in Champions League, dopo ben 6 stagioni di astinenza. La dirigenza dovrà capire chi saranno gli elementi cruciali, in vista della prossima annata.
Uno di questi è senza ombra di dubbio Angelino, reduce da un campionato di alto livello grazie ad un Claudio Ranieri che ha alzato il suo raggio d’azione. Lo spagnolo ha messo a referto 4 gol e 6 assist in 51 presenze, in tutte le competizioni, ed è chiamato a compiere il definitivo salto di qualità. Gasperini ha sempre dimostrato di saper far uscire il meglio dai suoi esterni, da quei quinti che sono cruciali nel suo gioco.
Roma, non solo Angelino: i punti fermi di Gasperini
Angelino non risulterebbe l’unico punto fermo nel 3-4-2-1 di Gasperini, che avrebbe già individuato i calciatori cruciali per il suo progetto. Gianluca Mancini sarà infatti il leader del pacchetto difensivo, essendo già stato allenato dal coach piemontese. Evan N’Dicka rimarrà, invece, come braccetto di sinistra. A destra, occhio alla possibile consacrazione di Devyne Rensch, pronto ad ottenere un maggior minutaggio. In mezzo al campo, Manu Koné potrebbe fungere in pieno stile Ederson all’Atalanta, con Leandro Paredes che risulterebbe in bilico. Sulla trequarti, Matias Soulé rappresenta il presente ed il futuro del club. La Roma dovrebbe invece valutare il futuro di Artem Dovbyk, che non sarebbe sicuro della permanenza nella Capitale.