A volte, i sogni calcistici non si spezzano mai. Rimangono silenziosi, nascosti dietro stagioni di gloria o di infortuni, ma pronti a riaffiorare appena cambia il vento. Così, mentre la Roma si prepara a una nuova era sotto la guida di Gian Piero Gasperini, da Bergamo rimbalza una suggestione che ha il sapore della nostalgia: Gianluca Scamacca potrebbe sognare un ritorno in giallorosso.
Non è la prima volta che il nome dell’attaccante romano torna a orbitare attorno a Trigoria. Due estati fa, il suo profilo era stato sondato a lungo, ma il West Ham aveva fissato un prezzo troppo alto e la Roma, pur affascinata, fu costretta a virare altrove. A cogliere l’attimo fu l’Atalanta, che lo ha reso uno dei protagonisti assoluti della cavalcata europea culminata con il trionfo in Europa League. Sei gol nel torneo, diciannove stagionali, tra cui una doppietta ad Anfield e un assist nella finale col Leverkusen: Scamacca ha finalmente fatto esplodere il suo talento.
Poi la sfortuna. Un grave infortunio al crociato e una lesione muscolo-tendinea al retto femorale lo hanno tenuto fuori dai radar nel finale di stagione. Ma ora il classe ’99 lavora per tornare. E lo fa con un pensiero nel cuore: la Roma. La città in cui è nato, il club in cui è cresciuto. Una maglia che non ha mai davvero smesso di sognare. Le recenti parole di Gasperini, “La Roma è come la Nazionale, piace a tutti“, non fanno che aumentare la suggestione. Perché se c’è un allenatore che conosce bene Scamacca, è proprio lui.
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Un intreccio di incastri: Scamacca, Retegui e Dovbyk
Il futuro del bomber, però, non è solo legato al cuore. All’Atalanta, Mateo Retegui si è preso la scena con una stagione da 28 gol. Un nuovo titolare per la Dea, che ora potrebbe anche valutare la cessione di Scamacca a fronte di un’offerta congrua. Il prezzo? Si parte da 25 milioni di euro, una cifra che Ghisolfi dovrà valutare con attenzione.
Nel frattempo, anche la Roma ha delle scelte da fare. Artem Dovbyk, attaccante ucraino prelevato lo scorso anno, ha già fatto sapere che il suo futuro dipenderà dalle valutazioni del nuovo mister: “Resto se il nuovo allenatore punterà su di me”, ha dichiarato in un’intervista. Poi c’è Tammy Abraham, rientrato dal prestito al Milan, pronto a giocarsi le sue carte in ritiro. Un puzzle denso di incognite, dove l’inserimento di Scamacca richiederebbe un’operazione anche in uscita. Attenzione poi alle fasce, Gasperini starebbe puntando seriamente ad un clamoroso innesto dalla Premier League.
Le alternative sul taccuino di Ghisolfi
Se Scamacca rappresenta la suggestione, Nikola Krstovic e Lorenzo Lucca sono invece nomi concreti che popolano le valutazioni di mercato giallorosse. Entrambi classe 2000, entrambi valutati intorno ai 25 milioni, entrambi con numeri interessanti: Krstovic ha segnato 12 reti con il Lecce, Lucca 14 con l’Udinese. Quest’ultimo era stato già cercato a gennaio, ma l’affare non decollò a causa delle richieste elevate.
La strategia della Roma ora appare chiara: serve un centravanti che garantisca presenza, gol e personalità. Con Gasperini in panchina, il ruolo del 9 diventa ancora più centrale. Il gioco del tecnico orobico richiede attaccanti capaci di legare il gioco, creare profondità e sfruttare ogni spiraglio difensivo.
Il sogno resta vivo
C’è qualcosa di più di un’ipotesi di mercato dietro il nome di Gianluca Scamacca accostato alla Roma. C’è una storia incompiuta, un filo mai davvero spezzato che continua a legare il centravanti romano al club giallorosso, alla sua città, alle radici. Scamacca non ha mai nascosto il suo amore per Roma. La città in cui è nato, cresciuto calcisticamente, vissuto con la famiglia e con gli amici più cari. Ogni volta che può, ci torna. E ogni volta che ci torna, riaffiora quel desiderio: indossare di nuovo quella maglia lasciata troppo presto, da ragazzo.
Due anni fa, il ritorno sembrava davvero a un passo. José Mourinho lo voleva, la Roma cercava un attaccante forte fisicamente, tecnico, capace di fare reparto da solo. Ma il costo del cartellino fissato dal West Ham era un ostacolo insormontabile, e così il sogno si è trasformato in realtà per l’Atalanta, che lo ha accolto e rilanciato, fino al trionfo in Europa League.
In quella cavalcata storica, Scamacca ha lasciato il segno con sei reti, due delle quali ad Anfield contro il Liverpool. Una notte da campione. Poi l’assist nella finale di Dublino contro il Bayer Leverkusen. Sembrava la consacrazione definitiva, il punto di svolta di una carriera ancora giovane ma già segnata da troppi infortuni. Pochi giorni dopo, però, il destino ha colpito ancora: rottura del crociato e lesione muscolo-tendinea alla coscia destra. Una mazzata. Ma Gianluca non si è arreso. Ha continuato a lavorare, a credere nel suo percorso, aspettando il momento giusto per tornare in campo e riprendersi tutto.
E ora? Ora c’è un nuovo allenatore alla Roma. E non uno qualunque, ma Gian Piero Gasperini, il tecnico che lo ha voluto, valorizzato e difeso a Bergamo. Uno che sa esattamente come farlo rendere al massimo, anche dentro un sistema esigente come il suo. E allora sì, il sogno resta vivo. Più vivo che mai. Scamacca non lo dice apertamente, ma nei suoi gesti, nelle sue interviste, nella voglia di riscatto, si legge un desiderio che pulsa: tornare a casa, tornare alla Roma, questa volta da protagonista.