Nel giorno della presentazione ufficiale di Gian Piero Gasperini, la Roma ha voluto anche tornare indietro nel tempi di 24 anni, a quel 17 giugno 2001, anno in cui i giallorossi festeggiarono il terzo scudetto della storia. Il club capitolino ha ripercorso gli ultimi momenti di quella cavalcata, conclusasi con la vittoria per 3-1 sul Parma.
Il comunicato della Roma
Un momento atteso 18 anni, dal 1983. Unāesplosione di gioia incontenibile, una vittoria conquistata sul campo: āMai scudetto fu più meritatoā.
Ecco il racconto della trepidante attesa della squadra e della città nei giorni che precedettero la sfida Scudetto col Parma del 17 giugno 2001, fino alla partita che ci consegnò il terzo titolo nazionale del nostro corso.
Il prologo a Napoli
La storia inizia alle 17:00 del 10 giugno 2001. Lāarbitro Treossi, al San Paolo di Napoli, decreta la fine di Napoli-Roma, trentacinquesima giornata del campionato di Serie A. Il risultato ĆØ 2-2 (Amoruso, Batistuta, Totti, Pecchia), i giallorossi restano primi in classifica, ma la Juventus ĆØ lƬ dietro a incalzare e un altro passo falso nella sfida seguente con il Parma potrebbe costare lo Scudetto.
Lo sanno bene i calciatori capitolini, innervositi da un esito di gara inaspettato dopo essere stati in vantaggio fino a dieci minuto dalla fine. Lo sanno bene Capello e Montella, che discutono a bordocampo a telecamere accese. Lo sanno bene i romanisti, propensi per indole a guardare più il bicchiere mezzo vuoti che mezzo pieno conoscendo i corsi e ricorsi storici del passato.
āĆ unāaltra Roma-Lecceā, esclama un signore di mezza etĆ a piazza San Giovanni, dove parte della tifoseria si ĆØ ritrovata davanti ai maxischermi. Lāaltra parte dei tifosi, invece, va direttamente nel capoluogo campano per seguire da vicino la squadra. Fuori e dentro lo stadio succede lāinverosimile a livello di ordine pubblico. Scena di guerriglia in alcune parti della cittĆ partenopea fanno il giro dei tg nazionali. CāĆØ il sole, ma non ĆØ una giornata serena. Le condizioni non sono ideali per avvicinarsi alla sfida tricolore della settimana successiva, contro i gialloblù di Ulivieri.
āDue bandiere a testaā
Ma non cāĆØ tempo per piangersi addosso, bisogna prendere tre punti e cucirsi lo scudetto sul petto. !Questi sono gli incontri in cui dobbiamo dare il sangue. In Brasile facciamo cosƬā, dice Emerson per caricare lāambiente. Capello cerca di smorzare la questione Montella: āCon il Parma farò lo mie scelte e non mi farò condizionare dalle questioni personaliā, assicura il tecnico di Pieris, alludendo allāimpiego del centravanti napoletano insieme a Totti e Batistuta.
Nelle emittenti radiofoniche romane parte subito il tam tam per riempire lo stadio e di farlo in una certa maniera. āCercate di venire con due bandiere a testa cosƬ da dare un impatto visivo e di calore senza precedentiā. Lāaltra richiesta che parte via etere ĆØ quella di presentarsi con una maglia della Roma. E chi non disponesse di una divisa ufficiale, può ricorrere a una semplice t-shirt rossa per ācreare un effetto monocolore che incuta timore agli avversari. Tipo il muro orange degli olandesiā.
Biglietti a ruba
CāĆØ pure chi ĆØ rimasto scottato dalla trasferta napoletana e decide di dare la sua versione dei fatti trovando la sponda dei conduttori in FM. Si parla di tutto e il contrario di tutto. La tensione ĆØ alle stelle. Il Parma, dal canto suo, fa capire di non voler venire in gita a Roma. Almeyda dichiara: āFaremo la nostra parte, noi vogliamo vincere anche se non abbiamo obiettivi da perseguireā. Il Parma, infatti, ĆØ giĆ qualificato ai preliminari di Champions League accedendo dal quarto posto.
I biglietti vanno esauriti, la societĆ decide di mettere in vendita anche il distinto dedicato agli ospiti, visto che dallāEmilia partiranno in pochi e quei pochi potranno essere collocati in Monte Mario.
La mattina del 17 giugno ci si presente allāOlimpico prestissimo. Alle 9, alle 10, qualcuno addirittura giura: āIo sto qui dalle sette di stamattinaā. Lāatmosfera sugli spalti ĆØ incandescente, i posti a sedere esauriti, un uomo in Distinti Nord si porta appresso un bambino di un mese sotto a un solo africano. Quel neonato viene fotografato e il giorno dopo la sua immagine ĆØ in prima pagina su āIl Corriere dello Sportā del 18 giugno. Il giornale che racconta della Roma campione dāItalia 2000-01. Per la terza volta nella sua storia. Oggi, quel neonato, ha 24 anni.
Roma 3, Parma 1: campioni dāItalia!
Sul campo non cāĆØ storia, lo si capisce dai primi minuti di gioco. La Roma ha diverse occasioni per portarsi in vantaggio, ma non le sfrutta subito. Il momento giusto arriva al 19ā² con Totti su assist di Candela: il destro del capitano ĆØ preciso e imprendibile per Buffon. Lāurlo dellāOlimpico ĆØ fragoroso. Uno dei boati più forti nella storia giallorossa. Lāesultanza del 10 finirĆ sulle prime pagine dei quotidiani il giorno dopo.
Passano pochi minuti, altri 20, per il raddoppio romanista. Cavalcata tracimante di Batistuta verso la porta del Parma, il 18 tira di destro, Buffon respinge, arriva sulla ribattuta Montella a ribadire in rete. 2-0 Roma, la festa sta per iniziare. Ma non prima del 3-0 del Re Leone, con una botta delle sue nel secondo tempo. 3-0. Poi la partita, i tabellini, diranno 3-1 con il gol della bandiera di Di Vaio (che aveva segnato pure allāandata), ma allo stadio non se ne accorge quasi nessuno. Roma 3, Parma 1.
Siamo campioni dāItalia. La storia siamo noi.