Non sarò Claudio Ranieri a sostituire Luciano Spalletti come Commissario Tecnico dell’Italia. Questa la decisione dell’ex allenatore della Roma, comunicata questa mattina a Gravina e che impone di trovare un nuovo profilo a cui affidare la Nazionale. Intervenuto a margine dell’evento di lancio di Mediterraneo da remare, quindicesima edizione della campagna contro l’inquinamento dei mari, il ministro per lo Sport Andrea Abodi ha commentato la scelta di Sir Claudio.
Queste le sue parole di comprensione nei confronti di questa decisione: “Il no di Ranieri all’Italia non penso sia stato a cuor leggero, è il frutto di una valutazione di una persona retta che ha dei principi morali forti e un amore nei confronti del calcio sano. In parte ritengo sia il no a condizioni con le quali Ranieri non sa lavorare”.
Abodi: “Le modalità del distacco da Spalletti lasciano perplessi”
Abodi ha poi continuato parlando della situazione della Nazionale anche in relazione alla vittoria, tutt’altro che esaltante, contro la Moldova: “Oggi non ci sono le premesse migliori per la qualificazione al mondiale, anche il percorso è ancora lungo. A volte si perdere anche quando si vince e questo associa la prestazione con la Norvegia e quella con la Moldova. Abbiamo vinto ma abbiamo dato la sensazione di una maglia azzurra che non viene profondamente rispettata e questo la passione popolare percepisce”.
Riguardo le responsabilità di questa situazione che sta vivendo l’Italia: “Chi deve riflettere non è solo una persona, è un sistema, perché quando un presidente federale viene eletto con il 98% sono tutte le componenti che devono capire come dare un contributo per cambiare qualcosa che non è solo il cambio dell’allenatore, ma un cambio culturale, di un approccio e comportamentale”.
Il ministro per lo Sport e per i giovani ha poi concluso esprimendosi anche su Gravina e su quella che è stata la separazione con Luciano Spalletti: “Poi il presidente federale è il più esposto e risponde, mentre a pagate in questo caso è l’allenatore. Le valutazioni tecniche non le commento, ma le modalità con cui si è consumato il distacco lasciano perplessi“.