Una storia che si chiude, forse troppo in fretta. Tammy Abraham è pronto a voltare pagina. L’attaccante inglese, classe ’97, sta per lasciare ufficialmente la Roma per trasferirsi al Besiktas. L’accordo tra i due club è praticamente definito e, salvo sorprese, nelle prossime ore arriverà l’annuncio del passaggio a titolo definitivo.
Un addio che pesa, ma che porta ossigeno ai conti
La cessione si aggira intorno ai 20 milioni di euro, una cifra che permette alla società giallorossa di registrare una plusvalenza stimata in circa 8 milioni, fondamentale nel contesto della chiusura di bilancio al 30 giugno. Un’operazione che risponde sì a logiche di mercato, ma soprattutto a necessità economiche imposte dal settlement agreement firmato con l’Uefa.
Per la Roma si tratta di una scelta razionale, forse inevitabile, in un momento in cui ogni entrata può fare la differenza per evitare sanzioni e rispettare i paletti del fair play finanziario.
Accordo raggiunto: contratto quadriennale per Abraham
A confermare la notizia è stato anche il giornalista turco Yağız Sabuncuoğlu, molto vicino alle vicende del Besiktas, secondo cui Abraham avrebbe già trovato l’intesa personale con il club di Istanbul. Un contratto quadriennale lo attende, con un ruolo da protagonista in una squadra che si prepara a rilanciarsi in patria e in Europa.
Per il Besiktas si tratta di un colpo importante, anche in chiave simbolica: Abraham andrà a raccogliere idealmente l’eredità di Ciro Immobile, che nelle ultime settimane è stato accostato proprio al club bianconero ma con trattative mai decollate. Ora tocca all’ex Roma raccogliere la sfida e rimettersi in gioco dopo una stagione complicata e segnata dagli infortuni.
Da simbolo a sacrificio: l’evoluzione del rapporto con la Roma
Era arrivato nell’estate del 2021 come il colpo internazionale della gestione Mourinho. Tammy Abraham, con i suoi gol e la sua fame, aveva infiammato l’Olimpico, diventando in poco tempo un beniamino dei tifosi. La Conference League vinta a Tirana sembrava aver suggellato un matrimonio destinato a durare a lungo. Ma il calcio, si sa, non è mai lineare.
Tra infortuni gravi, flessioni di rendimento e l’esplosione di nuovi scenari tecnici, la parabola dell’attaccante inglese si è progressivamente inclinata, fino alla decisione di lasciarlo partire. Nessuna rottura, nessuna polemica. Solo la consapevolezza, reciproca, che fosse giunto il momento di cambiare strada.