Day after di riposo per la Roma, reduce da un pareggio agrodolce sul campo del Milan. Una partita gagliarda dei capitolini, fatta di momenti di sofferenza ma anche da attimi in cui il colpaccio era sembrato più che possibile, grazie anche ad un Dybala prime. Se Fonseca è stato costretto a salutare i rossoneri dopo tale risultato, Ranieri cerca di cogliere gli aspetti positivi della serata, prima di preparare al meglio il derby con la Lazio. Una partita quella di San Siro speciale anche per Carlo Ancelotti, tra le due squadre italiane che più hanno avuto significato nella sua carriera.
Da settimane si ricorrono voci di un possibile futuro sulla panchina giallorossa, un sogno che Ranieri, insieme al resto della dirigenza, proverà a realizzare. Ai microfoni di Radio Anch’io sport ne ha parlato il diretto interessato: “Se ne parla molto, ma io sto bene a Madrid e lavoro per rimanere qui il più possibile. Ranieri è un amico e sta facendo molto bene, sono contento per lui. Sono molto legato ai giallorossi, ho ottimi ricordi, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Per ora sto bene qui ed ho un contratto di altri due anni, anche se questi si possono rompere o allungare”.
Ci gira intorno dunque Ancelotti, non chiudendo la porta ad un possibile arrivo a Roma, cosa che infiammerebbe di certo la piazza. L’accordo con il Real Madrid scadrà nel 2026, cosa che costringerà il club a riflessioni già nei prossimi mesi. Molto dipenderà anche dai trofei che “Carletto” riuscirà a portare a casa, ago della bilancia costante per chi siede sulla panchina dei Blancos. Ranieri e compagnia rimarranno in osservazione, pronti a cogliere ogni minimo scricchiolio del rapporto tra il tecnico e Florentino Perez.
Ancelotti sull’esonero di Fonseca
Come accennato sopra, Milan-Roma è stato anche l’ultimo canto di Fonseca, con il club rossonero che ha scelto la via dell’esonero. Una situazione grottesca, con il tecnico portoghese lasciato sol in tutti questi mesi, così commentata da Ancelotti: “Fa parte del lavoro, anche io sono stato esonerato. Quando ci sono dei problemi in una squadra la responsabilità cade su un uomo solo, che è l’allenatore. Purtroppo è così. Il tecnico nei momenti di difficoltà è un uomo abbastanza solo”.
