Nel corso del suo primo mandato da allenatore della Roma, Luciano Spalletti, tra il 2005 ed il 2009 conquistò due Coppa Italia (2007 e 2008) e una Supercoppa Italiana (2007). A conquistare quei due trofei fu anche Alberto Aquilani, che proprio in quegli anni maturò calcisticamente anche grazie al tecnico toscano.
Per il classe ’84 dunque Spalletti fu una figura importante per il proprio percorso di crescita all’interno di una Roma che in quegli anni lottava con l’Inter per lo Scudetto. Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, Aquilani ha parlato del personaggio e delle esperienze vissute con l’allenatore di Certaldo.
Aquilani: “Spalletti mi suonò all’una di notte”
Queste le parole di Aquilani, a cominciare dalle qualità dell’attuale Commissario Tecnico della Nazionale: “Spalletti era geniale. In quei 5 anni in cui mi ha allenato c’è stata un’evoluzione calcistica importante. Portò un modo di giocare, anche inusuale all’epoca, e quella era una squadra che giocava benissimo, a memoria, forte. Ci divertivamo. Ci trasmetteva quella voglia, quella passione, quei principi che permettevano alla palla di viaggiare a duemila all’ora. Era un calcio fatto bene, mi porto dietro tante cose, è uno dei più bravi”.
L’ex centrocampista della Roma ha poi raccontato un aneddoto singolare e simpatico riguardante proprio Spalletti: “Il personaggio è particolare. È molto simpatico e abbina cose un po’ pazzoidi al suo essere professionale. Ricordo una volta in cui lui suonò la porta all’una di notte. Si trovava a cena dal suo procuratore, che abitava nello stesso palazzo mio. Entrò e mi disse che era lì solo per per controllare, per chiedermi che stessi facendo. All’una di notte, poi è andato via. Ma queste piccole cose servono all’interno di un gruppo, ti stimola, ti entra dentro anche nel personale. E se si crea questo il calciatore ti dà qualcosa in più”.