Primi passi per la nuova Roma, che ha individuato in Gasperini il suo nuovo condottiero, ottimo in un momento in cui tantissime squadre erano chiamate a cambiare guida tecnica. Inizierà ora il tran tran di un mercato che si prospetta caotico, e tra un Lukumì ed un Giay qualcosa già si muove, ma nel frattempo c’è qualcun altro che ha voluto dire la sua sulla direzione che i giallorossi stanno prendendo. Ieri Claudio Baglioni, nel Terrazzo degli Arcigni, ha presentato la riedizione de “La vita adesso”, l’album del 1985 che ancora oggi, a distanza di 40 anni, detiene il record di album più venduto nella storia della musica italiana (4,5 milioni di copie).
Il noto cantautore, legato ai colori giallorossi, ha parlato così della nuova e della vecchia guida tecnica: “Gasperini è uno dei migliori, forse il migliore per il tipo di calcio che pratica, e gli è stata consegnata una squadra rigenerata. In pochi mesi Ranieri ha fatto un’impresa, raggiungendo il quinto posto e sfiorando la Champions League, quasi un miracolo da paragonare al titolo di campione conquistato col Leicester. Sono fiducioso, la Roma ha bisogno di ripartire“. Le premesse per fare bene ci sono, ed ora tocca alla società mettere nelle mani del tecnico una rosa adatta alle sue esigenze.
L’aneddoto di Baglioni: “Così sono diventato romanista”
Una passione quella per la Roma che accompagna Baglioni da tempo, e che lo accumuna con altri cantautori di un certo livello, come Francesco De Gregori, Antonello Venditti e Renato Zero: “Siamo tutti romanisti, non ci avevo mai pensato. Forse è una questione di calcolo delle probabilità, visto che si dice che a Roma il rapporto tra tifosi giallorossi e quelli della Lazio è tre o quattro a uno”.
E sicuramente interessante è l’aneddoto che si cela dietro al romanismo di Baglioni, diverso da molti altri e caratterizzato da grande casualità: “Mio padre era laziale, ma mi portò per la prima volta allo stadio a vedere una partita della Roma. Giocava contro l’Inter ed era un pomeriggio cupo e uggioso, la visibilità era molto scarsa. Riconoscevo solo le maglie giallorosse, così sono diventato romanista. Ma allo stadio manco ormai da un pezzo”.