Sguardo al futuro per la Roma, dopo la conclusione di una stagione travagliata ma comunque conclusa con la conferma di un piazzamento europeo. Quel futuro che spera in qualche modo di prendersi Edoardo Bove, che a margine della presentazione del progetto CasaViola Sporting Center ha parlato anche dei giallorossi: “Posto in Europa assolutamente meritato per la seconda parte di campionato che hanno fatto. Sento ancora alcuni compagni, certi rapporti rimangono quando cresci in un posto. Mi fa piacere per loro”.
Un rapporto con il popolo capitolino mai dissoltosi e testimoniato anche in occasione del toccante momento vissuto da Bove poche settimane fa all’Olimpico: “Il rapporto con la Roma non è cambiato, è dove sono cresciuto e in cui mi sono formato. È il posto in cui sono diventato Edoardo, quello non può cambiare. Tornare? Non so cosa accadrà e se ci sarà la possibilità di tornare, vedremo. Mi ha fatto un grandissimo piacere quanto avvenuto dopo Roma-Fiorentina, credo sia il riconoscimento più grande. A maggior ragione per uno che ha giocato due anni, senza fare nulla per avere un omaggio del genere. Un’emozione grandissima”.
Una chiosa finale su Ranieri e il possibile successore: “Mi ha scritto per gli auguri, lo aveva detto. L’ho ringraziato e lo ringrazio ancora. È un grande onore un grande piacere per me. Il futuro allenatore? Non mi hanno detto niente i miei ex compagni, i giocatori dalla fine sono sempre gli ultimi a saperlo. Non so niente”. Tanta emozione dunque per Bove quando si parla di Roma, quel club dove dovrà tornare a breve per poi capire se e dove proseguire la carriera di calciatore.
Parentesi Fiorentina
Dai giallorossi alla Fiorentina, squadra che lo ha ampiamente supportato e con la quale si è qualificato alla prossima Conference League: “Ieri sono stato molto felice, il risultato della Lazio era un pochino inaspettato. Abbiamo festeggiato davvero tanto, credo che sia stato un anno particolare un po’ per tutti. Li ho già ringraziati per come mi sono stati vicini, credo sia stato meritato per come abbiamo vissuto la stagione e per quello che abbiamo fatto. C’è stata grande felicità, ci godiamo questa qualificazione”.
Sicuramente non semplici gli ultimi mesi vissuti da Bove al seguito di una Fiorentina caratterizzata da alti e bassi in stagione: “Per me è stato un po’ particolare, ero in mezzo nell’osservare i miei compagni. A volte in panchina sono stato un po’ cattivo, ho notato che da fuori è facile parlare, viene facile anche a me farlo. Sono contento di come sia andata, è stato un anno in cui sono maturato molto. Allenatore e giocatore sono due ruoli completamente differenti, ho notato alcune sfaccettature. Ringrazio loro e i direttori, che mi hanno permesso di entrare in quel mondo e mi hanno reso partecipe. Non era scontato, alla fine io sono un giocatore e mi piace esserlo. È stato utile per maturare”.