Mettiamoci l’anima in pace, perché la telenovela Dybala, come la più classica delle serie tv, è già ripartita con una nuova stagione, quella che ti eri ripromesso di non guardare perché “basta sono stufo della solita solfa”, e che puntualmente invece non ti farà dormire la notte. Il rifiuto all’Arabia è ancora fresco nelle menti del popolo giallorosso, che hanno fatto della Joya “l’eletto” dopo tale decisione, ma ecco lo spauracchio Turchia adesso a gettare nuovi dubbi sulla vicenda, con un Galatasaray che fa sul serio.
Dal punto di vista della trattativa con il club di Dursun Ozbek, la situazione è abbastanza chiara: un contratto di 2/3 anni a 10 milioni a stagione per Dybala, un ingaggio che chiaramente i giallorossi non possono garantirgli per il futuro, ed un indennizzo da discutere con la Roma, visto che quest’ultima pretenderebbe una cifra intorno ai 5 milioni per lasciare partire subito. La Joya prende tempo per riflettere sulla proposta, mentre i due club possono mettersi al tavolo della trattative in qualsiasi momento, ma c’è un particolare che stride in questa faccenda: Ranieri e società non sembrano allineati sul da farsi.
Chi decide su Dybala?
Che i Friedkin fossero pronti a salutare l’argentino ad agosto non è di certo un mistero: il contratto da quasi 8 milioni di euro netti all’anno sta diventando qualcosa di insostenibili per le casse del club, soprattutto se a fronte di un rendimento non all’altezza e condizionato da molti acciacchi durante la stagione. Il rinnovo automatico fino al 2026 si avvicina, e la possibilità di cederlo subito al Galatasaray, evitando questo rischio, è un’occasione che la Roma coglierebbe molto volentieri.
Di contro però c’è anzitutto un Dybala indeciso se seguire cuore o testa, visto che si sta rendendo conto di non essere più il fulcro del progetto ma non ha mai manifestato la volontà di abbandonare un popolo ed una città che lo amano. E poi Ranieri, un dirigente del futuro che, da allenatore, punta su di lui senza curarsi della questione contratto. Chi decide sulla Joya dunque non è chiaro, e i prossimi giorni dovranno necessariamente mettere ordine in questa situazione di caos che si è venuta a creare.