Neanche il tempo di rialzare la testa, rivedere uno spiraglio di luce, credere che ci fosse nuova vita, che ecco la batosta di Como a riportare il buio sulla Roma. È il destino di chi si ritrova ad inseguire senza potersi concedere passi falsi, di chi non ha costruito solide basi e certezze nei mesi precedenti, con Ranieri che sta facendo ciò che può con la situazione che si è ritrovato in mano. Tanti i giocatori di spessore sottotono, compreso un Dovbyk che ormai non segna più, e c’è un dato a fare ancora più impressione.
Oltre ad un mal di trasferta ormai diventato cronico, con la Roma ancora a zero vittorie esterne in questa stagione e con appena 5 successi fuori dall’Olimpico in tutto il 2024, si registra una zona Cesarini fatale per i giallorossi: le reti di Gabrielloni e Nico Paz, al 93′ e al 97′, che hanno fatto esplodere di gioia il Como, sono solo le ultime, alle quali va aggiunto il gol di De Winter, nell’ultima di De Rossi prima dell’esonero, che ha regalato il pareggio al Genoa nel finale. Tre sigilli concessi oltre il recupero, con solo la squadra di Fabregas ad aver fatto peggio (6).
Allargando di poco il discorso, la Roma è terza per reti concesse negli ultimi 15′ (ben 6), con soltanto Como (9), Inter e Genoa (7) a “battere” i giallorossi. Cali di concentrazione imperdonabili che hanno portato a 4 punti in meno in campionato e altri 4 in coppa, visti i medesimi risultati con Athletic Bilbao e Union SG. Un totale di 8 punti persi tra Serie A ed Europa League. Per il quadro completo, aggiungiamoci pure le reti di Karlsson (77′) e di Zaniolo (88′) valide per il doppio vantaggio che ha azzerato le possibilità di pareggio.
Dramma secondi tempi
Non è un caso dunque che la Roma sia in lotta per la retrocessione con tali dati, che testimoniano una squadra che non riesce a rimanere sul pezzo per tutti i 90′, rendendo i secondi tempi un dramma. Se infatti prendiamo il lasso di tempo che intercorre tra 60′ e 75′ leggiamo 5 alla voce gol incassati, e di contro la banda di Ranieri fatica ad essere pungente, con i soli casi di Tottenham e Lecce isolati rispetto al resto delle partite. Sbagliare non più consentito, tanto nelle coppe, che possono dare un senso alla stagione, quanto in un campionato da mettere in sicurezza a più presto.