La capitale freme in attesa della sera, pronta ad illuminarsi grazie ad un Roma-Juventus che mette in palio punti pesanti come macigni nella corsa al 4° posto. Ranieri vede il record di vittorie consecutive di Spalletti all’orizzonte, ma la vittoria serve per una classifica tornata ed essere interessante proprio grazie al suo lavoro. A presentare il match, tra i vari volti noti, anche quello di Gaetano D’Agostino, giocatore che ha avuto fortuna specialmente con la maglia dell’Udinese (suscitando anche l’interesse del Real Madrid) ma che debuttò con la maglia giallorossa proprio nell’anno dell’ultimo scudetto.
Idea molto chiare sul pronostico e tipo di partita che si materializzerà all’Olimpico: “Vedo la Roma leggermente favorita, sia perché gioca in casa sia per il momento che sta vivendo. La Juventus però ha cambiato allenatore ed è un’incognita, sarà un test importante per Tudor. Senza Dybala i giallorossi dovranno lavorare come blocco squadra, cercando di essere imprevedibile. A livello difensivo invece c’è poco da dire, davanti a Svilar c’è una squadra solida. Posizione e caratteristiche di Yildiz e McKennie potrebbero creare problemi, soprattutto se la Juventus dovesse trovare spazi. Bisogna concedere poco campo”.
Una chiosa D’Agostino l’ha dedicata anche alla questione prossimo allenatore della Roma: “Ho letto davvero tanti nomi, sono curioso di vedere chi sarà. L’importante sarà scegliere un allenatore funzionale, visto che le prossime due sessioni di mercato non vedranno spese folli. Servirà qualcuno che sappia esaltare e migliorare il gruppo. Tolto Ranieri penso a Sarri, che sotto il profilo tecnico ha dimostrato di saper lavorare bene col materiale a disposizione. Data l’impossibilità di arrivare a Conte però il nome che vorrei è quello di Gasperini“.
Dall’esperienza alla Roma al “quattro” di Totti a Tudor
Spazio anche per un tuffo nel passato, dalla sua esperienza alla Roma al fatidico gesto del “quattro” di Totti a Tudor (4-0 alla Juventus l’8 febbraio 2004), e in quella partita fu proprio D’Agostino ad entrare al posto del Pupone: “Fu una vittoria indimenticabile, meravigliosa, entrai a pochi minuti dalla fine. Se ne parla ancora oggi, così come il gesto di Totti a Tudor. Sui social vedo spesso dei meme. Quell’anno giocai molto, era una Roma piena di campioni. Chiudemmo secondi dietro ad un Milan pazzesco. Credevamo nello scudetto perché sapevamo di essere forti, ma va detto che i rossoneri sbagliarono pochissimo”.