Dal 2022 al 2024 Salvatore Foti è stato il vice di Mourinho sulla panchina della Roma, conquistando quindi anche la Conference League in quel di Tirana. In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport ha parlato del suo rapporto con il portoghese, spiegando in breve come ha conquistato la sua fiducia: “Ho umanizzato un mito che prima ammiravo solo alla tv”. Riguardo i tanti anni da vice: “In realtà mi piacerebbe iniziare a camminare da solo. A Mourinho ne ho già parlato. In dieci anni ho preparato quasi 400 partite con due tecnici strepitosi, la gavetta è stata abbondante”.
Foti si è poi espresso su che cosa abbia maggiormente imparato da un tecnico come lo Special One: “L’importanza di creare una mentalità collettiva vincente. Unire le persone in un’idea non solo di campo è la cosa più difficile. Noi a Roma ci siano riusciti e qualcuno l’ha pure minimizzato. Ricordo solo le due finali europee in due anni: una vinta e l’altra.. beh, sappiamo tutti che cosa ci hanno fatto”.
Foti: “Mourinho era diventato un parafulmine”
Sul post finale persa a Budapest: “Io sono rimasto chiuso in casa per venti giorni, rivedevo nel sonno le situazioni di gioco e mi svegliavo come negli incubi. Siamo ripartiti con il fardello del Fair Play Finanziario. Poi la squadra ha ripreso a giocare e a ottenere risultati. In un momento di difficoltà, con 6/7 partite e 14 giocatori a disposizione, ci hanno mandato via. A dicembre eravamo quarti. Non ho mai visto una cosa del genere. Non so quale fosse il rapporto del mister con la proprietà, di sicuro era diventato un parafulmine“.
Conclusione dedicata invece alla figura di Paulo Dybala, che sta recuperando dall’infortunio e che per qualcuno potrebbe non essere adatto al gioco di Gasperini. Riguardo a questo tema Foti ha le idee molto chiare: “L’unica preoccupazione di tutti gli allenatori deve essere la salute di Dybala. Se discutiamo il talento di un campione in base all’idea di un allenatore, sbagliamo”.