Gasperini prepara la nuova Roma: ritiro in Inghilterra, giovani al centro e sogno Champions

L’arrivo nella Capitale è previsto per mercoledì: poi via alle riunioni operative. La società punta a invertire il trend negativo sui giovani e tornare nell’Europa che conta

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Gian Piero Gasperini è pronto a iniziare ufficialmente la sua avventura sulla panchina della Roma. Il tecnico piemontese è atteso nella Capitale mercoledì, in occasione del matrimonio di Gianluca Scamacca, ma nel frattempo i vertici del club stanno già lavorando alla programmazione della stagione 2025/26.

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Il primo passo sarà l’organizzazione del ritiro estivo. Le riunioni operative prenderanno il via a metà settimana e, salvo sorprese, la preparazione inizierà intorno al 10 luglio a Trigoria. Nella seconda fase – prevista per inizio agosto – la Roma dovrebbe tornare in Inghilterra, nel centro federale di St. George’s Park, già utilizzato lo scorso anno, come riportato da La Repubblica.

Per l’ex tecnico dell’Atalanta, questa sfida rappresenta anche un traguardo personale. Con 599 panchine in Serie A all’attivo, punta a superare il mito giallorosso Nils Liedholm, fermo a quota 635, entro la fine della prossima stagione. Un obiettivo simbolico che si intreccia con le ambizioni del club.

Obiettivo Champions, ma non solo

Tornare in Champions League è l’obiettivo primario del nuovo corso, come indicato dai Friedkin. Ma il progetto Gasperini non si esaurisce nella qualificazione europea. La Roma vuole anche rilanciare il proprio settore giovanile, invertendo una tendenza negativa: nell’ultima stagione, per la prima volta dal 1997-98, nessun calciatore della Primavera ha esordito in Serie A. Un’anomalia che la società intende correggere.

Il riferimento è chiaro: Zingonia. L’accademia dell’Atalanta è da anni un modello di sostenibilità e rendimento, capace di sfornare talenti pronti per la prima squadra. Sebbene Trigoria abbia caratteristiche e pressioni differenti, la Roma vuole ispirarsi a quel modello, puntando su profili emergenti e di prospettiva. In chiave mercato, l’approccio sarà chiaro: più Koné e meno Hummels, più scommesse futuribili che nomi affermati a fine carriera.

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