Il conto alla rovescia è cominciato. Gian Piero Gasperini e la Roma sembrano destinati a unirsi in un matrimonio tecnico che potrebbe cambiare il volto del club capitolino. Le parti si parlano da giorni, la fumata bianca è attesa entro la fine di maggio, e salvo colpi di scena sarà lui il nuovo allenatore giallorosso. L’identikit è quello giusto: esperienza, identità tattica chiara e voglia di incidere subito. Tuttavia, in mezzo all’entusiasmo generale, c’è chi solleva un dubbio legato al passato recente, in particolare a un episodio ancora vivo nella memoria dei tifosi romanisti.
Marzo-aprile 2024: due rinvii e una tensione crescente
Tutto parte da un contesto drammatico: il 18 marzo 2024, la morte improvvisa del direttore generale della Fiorentina, Joe Barone, porta al rinvio di Atalanta-Fiorentina. Complice un calendario congestionato, la partita viene posticipata al 2 giugno, a campionato concluso. La decisione scatena malumori, specie nella corsa europea, perché una partita chiave verrà giocata a giochi quasi fatti.
Un mese dopo, un altro episodio scuote il mondo del calcio: durante Udinese-Roma, il difensore giallorosso Evan Ndicka si accascia improvvisamente a terra. Attimi di paura, stadio ammutolito. Fortunatamente, si tratta solo di un episodio meno grave del previsto. Il giocatore viene portato in ospedale in “codice giallo” e la partita viene sospesa, con il recupero fissato per dieci giorni più tardi. Ma quella data, coincidente con le semifinali di Europa League, complica non poco i piani della Roma, già alle prese con un calendario inclemente.
La polemica: Gasperini e quella frase mai dimenticata
Il 6 maggio, l’Atalanta affronta la Salernitana. I nerazzurri vincono, superano in classifica la Roma e si rilanciano per l’Europa che conta. Ma nel post partita, Gasperini pronuncia parole che lasciano il segno: “Purtroppo, in quella circostanza, è successo qualcosa di drammatico e bisogna rendersi conto che non era un codice giallo”. Il riferimento, implicito ma evidente, è al caso Ndicka e alla polemica che aveva visto coinvolti anche De Rossi e la Roma.
Quelle parole, percepite da molti come irrispettose nei confronti del dramma vissuto in campo e della gestione emotiva dell’evento, sollevarono un’ondata di indignazione. Anche perché solo 24 ore prima, proprio De Rossi aveva espresso perplessità sulla programmazione della gara Atalanta-Fiorentina: “Giocarla così lontana falsa un po’ tutto”, aveva detto.
Nel calcio, le parole pesano. E anche se la Roma e Gasperini sembrano avviati verso un’intesa totale, è evidente che il tecnico dovrà mettersi alle spalle certe uscite del passato, sintonizzandosi con un ambiente che non dimentica