La Roma è arrivata a undici trasferte senza vittorie, la peggior serie negativa di questo millennio. L’ultimo colpo esterno dei giallorossi porta la firma di Bryan Cristante al 95′, il 25 aprile a Udine, quando venne recuperata la parte finale dell’incontro sospeso 11 giorni prima per il malore di Ndicka. Dopo quel 2-1, sono arrivati, fra De Rossi e Juric, 6 pareggi e 5 sconfitte. L’ultima vittoria fuori dal territorio italiano, più di un anno fa, è stata timbrata da un attaccante belga, Lukaku.
Due allenatori dopo, proprio in Belgio, la Roma cerca una scossa sia per sospendere i giudizi su una stagione scellerata che per restare incollata all’Europa League. C’è poco da cui pensare, i giallorossi devono battere l’Union Saint-Gilloise per recuperare il terreno perso nelle prime uscite della competizione europea.
L’inizio lento, che tiene a distanza le prime posizioni del maxi girone, mette a rischio anche la qualificazione ai playoff. Sarebbe un fallimento senza precedenti uscire anzitempo dall’Europa, terreno di conquista nelle ultime stagioni.
Juric appeso a un filo: Friedkin attesi a Trigoria
Ora o mai più anche per Ivan Juric. La batosta presa con la Fiorentina e la sconfitta con l’Hellas Verona hanno reso ancora più instabile la posizione del tecnico croato, che, tuttavia, ha la possibilità di redimersi. Il crocevia sarà tra l’Union Saint-Gilloise in Europa League e il Bologna in campionato, due incontri da non fallire. Nessuno rema contro il tecnico, fortunatamente. A Verona, in verità, i problemi sono stati soprattutto di tenuta difensiva, a conferma di una rosa che ancora non si è adattata ai princìpi del nuovo allenatore.
Nonostante queste difficoltà strutturali, i Friedkin hanno deciso di confermare Juric, convinti che possa cambiare la situazione e portare risultati positivi. Intanto, i presidenti sono attesi a Trigoria nelle prossime ore per programmare una svolta. Attenzione: a Roma non si vedono da metà settembre, proprio quando cambiarono allenatore. E anche a gennaio giunsero nella capitale per comunicare dal vivo a Mourinho che la storia era finita.
Questo non è un messaggio di incoraggiamento per Juric, che in conferenza stampa è apparso tranquillo e sorridente, come se il suo futuro non dipendesse dalle prossime due partite. Accanto, invece, c’era uno Svilar preoccupato dalle recenti direzioni arbitrali, ma consapevole che la squadra deve fare meglio per uscire dalla crisi.
Gli errori commessi
Quando si è deciso di mandare all’aria un progetto triennale dopo appena 4 partite, si poteva già intuire quale sarebbe stata la tendenza di questa stagione. La scelta di Juric poi, presa per “vincere trofei” e ottenere risultati nell’immediato, non ha sicuramente aiutato. Inoltre, ottenere dei risultati istantanei non avrebbe dovuto essere l’obiettivo principale della Roma in questa stagione.
Infatti, dopo aver rivoluzionato mezza rosa, i nuovi giocatori hanno bisogno di tempo per adattarsi a un nuovo calcio e fare le fortune del club capitolino. Il mercato estivo è stato portato avanti secondo l’idea di calcio di De Rossi e al termine di questa stagione la squadra avrebbe dovuto avere una chiara identità, e magari con qualche innesto mirato avrebbe potuto ambire a traguardi importanti nell’immediato futuro. Invece no, si è deciso che si voleva “tutto e subito” e si è optato per l’ennesima rivoluzione.
Il sistema di gioco di Juric, però, oltre ad avere bisogno di tempo per essere implementato, si sta rivelando essere non adatto alle caratteristiche dei giocatori in rosa. In fondo, è davvero il meno responsabile del terribile momento che sta vivendo la Roma. Giudicando la situazione dal suo punto di vista, la squadra che gli hanno chiesto di allenare sta seguendo le sue indicazioni (gara a Firenze esclusa), i risultati non sempre arrivano, ma quando non arrivano la causa non è addebitabile al suo lavoro. Dal punto di vista dei tifosi, invece, le parole ostentate dal tecnico sono uno schiaffo in faccia mentre tutto sta per crollare.
In Europa l’uscita dal tunnel negativo
Nonostante ciò, Juric ha ancora una possibilità per redimersi e l’Europa League è la via d’uscita da questo tunnel negativo. Alla quarta partita della fase campionato, la Roma è obbligata a portare a casa la vittoria: i 4 punti sin qui collezionati, frutto di un pareggio con il Bilbao all’esordio, della sconfitta a Elfsborg e del successo di misura con la Dinamo Kiev, valgono un posto tra la sedicesima e la ventesima posizione.
Ricordiamo che le prime otto classificate andranno direttamente agli ottavi di finale, mentre gli ultimi otto saranno eliminati dalla competizione. Concludere nel groppone di mezzo consentirà di giocarsi la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta attraverso appunto i playoff. Perdendo domani le possibilità calerebbero drasticamente considerando che al turno successivo è in programma la trasferta di Londra con il Tottenham, seguita dai match con Braga, Az e Eintracht Francoforte.
Nonostante il momento di difficoltà, un risultato negativo non è ammesso. L’Union sta andando molto peggio della Roma: è al decimo posto in campionato e ha raccolto un solo punto in Europa League, pareggiando 0-0 con il Bodo Glimt. L’anno scorso con l’ex Genoa Blessin in panchina avevano impressionato tutti, finendo secondi a un solo punto dal Bruges campione, ma quest’anno, con Sebastien Pocognoli alla guida, hanno collezionato soprattutto pareggi e sconfitte.
L’Union non vince da settembre e per aggiustare la mira dei suoi attaccanti si è appena affidato alla consulenza dell’ex attaccante della Fiorentina Kevin Mirallas. Speriamo che i frutti dei suoi consigli non si vedano già da stasera.