Negli ultimi giorni se ne sono sentite di tutti i colori. L’esonero di Spalletti dalla Nazionale italiana, dovuto ai risultati deludenti con gli Azzurri, ha dato il via a una grande quantità di critiche nei confronti del tecnico e del sistema calcio italiano. Il più bersagliato è stato Gabriele Gravina, additato come il principale artefice del crollo dell’Italia. Mai come negli ultimi anni, infatti, la Nazionale ha trovato difficoltà nel vincere partite fondamentali per l’accesso ai Mondiali. Un qualcosa che sembra assurdo per la nostra storia, ma che è attuale e fattuale.
Ciò che più ci fa prendere coscienza della gravità della situazione è la chiamata fatta a Ranieri. Pensare di portare sulla panchina della Nazionale un allenatore che ha definitivamente smesso di allenare, è la sconfitta più grande che ci possa essere. Non per il nome in sé per sé, visto che Claudio ha compiuto l’ennesimo miracolo della sua carriera con la Roma, ma per l’incapacità di guardare avanti da parte dei vertici dell’Italia. E questo è un ragionamento che lo stesso Claudio aveva fatto qualche mese fa, parlando del suo futuro con la società giallorossa: “Se rimango ad allenare un altro anno la Roma? No, se io restassi perderemmo un anno. Io non sono il futuro della Roma, chi viene lo sarà. Quindi prima viene meglio è”. E, forse, è proprio quello che dovrebbe fare la Nazionale.
Bisogna pensare al futuro
Sono tanti i nomi che vengono fatti. A partire da quello di Gattuso, passando per De Rossi e Cannavaro, fino ad arrivare a Pioli. Ma sono veramente allenatori che potrebbero rappresentare il futuro della Nazionale? Ciò di cui l’Italia ha bisogno non è una toppa momentanea, ma di un profilo che possa dare freschezza anche in vista dei prossimi anni. Le soluzioni? Due su tutti. La prima è Paolo Vanoli. Nonostante l’annata non ottimale al Torino, ha dalla sua parte l’esperienza come CT dell’Under 18 e dell’Under 19 dell’Italia. Un’arma importante e da non sottovalutare.
Attenzione, poi, al profilo di Vincenzo Montella. Nei club non ha fatto benissimo, questo è vero, ma ha permesso alla Nazionale turca di diventare una certezza all’interno del panorama calcistico europeo. E allora perché non dargli la possibilità di fare il salto, affidandogli la panchina dell’Italia? La verità è che tutti questi discorsi lasciano il tempo che trovano. Saranno i vertici della FIGC a decretare il prossimo allenatore, ma di questo passo della vera Nazionale italiana rimarranno solamente i racconti.
