La travolgente passione che circola intorno all’ambiente Roma lascia il segno anche una volta che il giallo ed il rosso non sono più i colori da difendere. Nonostante abbia trascorso una sola stagione nella Capitale, Mady Camara ricorda con grande piacere questa sua esperienza. In un’intervista rilasciata ai microfoni di gianlucadimarzio.com, l’attuale giocatore del Paok Salonicco ha parlato proprio delle sue emozioni, oltre che del rapporto con Mourinho.
Queste le sue parole: “L’altra sera ho visto la partita contro il Milan. Li seguo ancora e tifo per loro: parlo con Pellegrini e Svilar, a volte anche con Mancini. La nostra era una grande squadra, peccato per la sconfitta in finale contro il Siviglia. Ma ho ricordi fantastici. La passione della città mi è rimasta dentro: l’atmosfera in Serie A è magica. Ora sono concentrato sul Paok, ma in futuro chissà: tornare in Italia non mi dispiacerebbe. In giallorosso è stato un anno molto positivo e ho avuto la fortuna di essere allenato da Mourinho”.
Proprio riguardo lo Special One: “Ho un bel rapporto con lui, gli ho scritto anche quando ha firmato con il Fenerbahce per augurargli il meglio. Mourinho mi ha chiamato a sorpresa. Aveva parlato con Pedro Martins, che era il mio allenatore all’Olympiacos e Martins gli aveva detto solo cose positive di me. Mou mi studiava da anni: era rimasto impressionato da una mia performance in Europa League nel 2019 contro il suo Tottenham. Mi ha conquistato con una frase: ‘Se verrai con me, deve essere sempre il Mady che ho visto in quella partita”.
E ancora: “Lui è un allenatore che da tanta fiducia ai giocatori e tanti consigli con la sua esperienza. Anche quando ero infortunato continuava a convocarmi con la squadra: non mi ha mai lasciato indietro. Infatti in finale di Europa League ero in panchina. Mi ha detto che mi voleva con il gruppo perché me lo meritavo e per portare sorrisi e energia positiva. Quella Roma aveva un bel gruppo, mi sono divertito. Tutti i leader mi hanno accolto come a casa sin dal primo giorno”.
Camara: “La finale di Budapest una grande delusione”
Camara ha poi parlato di quelli che erano i migliori giocatori di quella squadra: “Mi impressionavano in molti. Se ne devo scegliere tre per qualità e talento è una lotta tra Dybala, Pellegrini e.. Volpato. Cristian due anni fa era giovanissimo ma aveva qualità enormi. Tutti alla Roma sentivano che sarebbe potuto diventare un grande giocatore e credo che se continuerò a lavorare bene con il tempo potrà diventarlo”.
L’ex centrocampista della Roma ha concluso esprimendosi riguardo la sconfitta di Budapest in finale di Europa League: “La finale contro il Siviglia è stato un momento speciale ma allo stesso tempo una grande delusione. Dopo la sconfitta eravamo dispiaciuti. Mourinho ci ha detto di tenere la testa alta: ‘Avete fatto un grande lavoro. Non ci hanno dato un rigore solare, meritavamo di più. Ma se continuerete a lavorare così, questa squadra potrà raggiungere grandi traguardi’”.