Di calciomercato e allenatore del futuro si è parlato fin troppo in questi giorni di sosta, temi che il club continuerà a sviluppare dietro le quinte per mantenere il focus della squadra su un campionato pronto a ripartire col rush finale. 9 partite per la Roma, come per tutti gli altri, per ottenere i propri obiettivi stagionali, in questo caso la qualificazione alla prossima Champions League. Un’impresa che è riuscita l’anno scorso al Girona di Artem Dovbyk, giocatore che ha poi deciso di rinunciarci per sposare il progetto giallorosso, con risultati fin qui altalenanti.
15 gol e 4 assist in 38 partite stagionali non sono certo un risultato da buttare, ma il suo poco coinvolgimento nella manovra della squadra e l’assenza totale nei match che contano, vedi il doppio confronto con l’Athletic Club, gli sono valsi molte critiche. Il gol vittoria contro il Cagliari nell’ultimo turno prima della pausa ha riportato un po’ di sereno e di speranza in un finale di stagione roboante, a maggior ragione vista l’assenza di Dybala, pronto alla riabilitazione dopo il rientro odierno nella capitale. Ciò che ci si aspetta da Dovbyk è una primavera in stile Girona, o almeno qualcosa che vi si avvicini.
10 gol in 9 partite, la Roma incrocia le dita
Va da se che senza la Joya ci sarà molta meno creatività ed imprevedibilità in fase offensiva, che porteranno la Roma ad essere concreta ed ordinata. Caratteristiche che ben si sposano con un attaccante come l’ucraino, da servire in maniera adeguata in mezzo all’aera, dove il killer instinct ha dimostrato di averlo. Come è risaputo, fu proprio in questo periodo che Dovbyk si scatenò in Spagna, dopo una prima parte di stagione in linea con quanto fatto vedere finora in Italia.
La magia avvenne il 31 marzo 2024, quando rifilò una doppietta al Betis dopo aver passato ben 8 giornate de LaLiga a secco. Quelli furono solo i primi dei 10 gol segnati nelle ultime 9 partite di campionato, uno score che gli permise di chiudere a quota 24 e di guadagnarsi il titolo di Pichichi della stagione. La Roma incrocia le dita, nella speranza che Dovbyk possa anticipare di due giorni l’esplosione dell’anno scorso e replicarla da Lecce in poi, proprio nelle 9 gare che separano la Roma dal termine dell’anno. Benedetta primavera, si spera.