Che negli ultimi mesi si sia visto un autentico disastro a livello gestionale in casa Roma non è un mistero, e l’avvento di Claudio Ranieri è la prima mossa sensata per cercare di portare un po’ di ordine nell’ambiente. Non solo però un mero discorso di campo, il più pressante nell’immediato, ma più in generale per ricostruire una dirigenza al momento raffazzonata, con il tecnico di Testaccio in primis a dettare una linea che poi svilupperà da dirigente una volta terminato, a giugno, il mandato da allenatore.
Alcune mosse sullo staff Ranieri le sta già operando, e dopo aver dato il ben servito allo psicologo Tim Coates, rimasto in prova appena tre settimane prima di lasciare la capitale, l’ex Cagliari porta in giallorosso Lino Pucinischi, come confermato da Radio Manà Manà Sport. Lo specializzato in osteopatia diventa con effetto immediato uno dei fisioterapisti della Roma, con il compito di occuparsi subito del reparto infortunati. Trattasi di un soggetto che fa parte della squadra di Pietro Chiodi Soccer Manager, lo stesso procuratore di Ranieri, che dunque lo conosce bene.
Questione CEO: tutto tace
Se dunque il tecnico sta avendo ampia libertà di manovra circa la composizione dello staff con cui lavorare nell’immediato da allenatore, qualche novità la deve necessariamente attendere sulla questione nuovo CEO, che ancora non si vede dalle parti di Trigoria. Sono passati ormai più di due mesi dall’addio di Lina Souloukou, e il posto rimane vacante nonostante i vari nomi che si sono susseguiti nelle scorse settimane. Ciò che poi fa ancor di più storcere il naso è che da almeno una decina di giorni circa tutto tace.
Le candidature di Antonello e Carnevali rimangono valide, anche se, dopo l’arrivo di un gestore di campo come Ranieri, i Friedkin sembravano maggiormente orientati verso un profilo più amministrativo come Perrelli, Executive Vice President di Sky Italia. L’attesa si sta facendo lunga e snervante, anche se è ovviamente il calcio giocato a catalizzare la scena: Roma di scena a Londra, contro un Tottenham arrembante, in una gara fondamentale sia per la fiducia del gruppo che per una classifica di Europa League che vede la squadra a rischio eliminazione.