È sicuramente destinata a far parlare la decisione di Claudio Ranieri di non accettare la panchina della Nazionale Italiana. La Federazione adesso dovrà trovare un’alternativa, dopo che Sir Claudio ha voluto dedicarsi interamente alla Roma, rinunciando quindi al doppio incarico. Andiamo a vedere quali sono state le reazioni dopo questa scelta, a partire da Ivan Zazzaroni, che si è espresso a TeleRadioStereo.
Queste le sue parole: “A Ranieri quindici giorni fa gli avevo scritto: ‘Preparati, perché se perdono con la Norvegia chiamano te’. Ieri sera gli ho scritto e gli ho chiesto: ‘Ma cosa ti blocca?’, e lui mi ha risposto: ‘La coreografia della Sud. Si sono fidati di me, come faccio ad andare via’. Fra l’altro secondo me il doppio incarico sarebbe stato impossibile da gestire. A me dispiace da appassionato della nazionale, ma per i romanisti immagino sia una grande notizia”.
A Radio Manà Manà Sport ha parlato invece Torri: “Mi sta anche bene che Ranieri per 48 ore ci abbia voluto riflettere. Il fatto che abbia messo la Roma davanti mi piace tantissimo, per me non era possibile il doppio incarico”. A Radio Romanista ha parlato invece Lo Monaco: “A noi risulta che Ranieri abbia detto no all’Italia dopo aver letto il memorandum della nazionale in cui gli dicevano quello che avrebbe potuto fare e soprattutto quello che non avrebbe potuto fare”.
Agresti: “Era la persona giusta al momento giusto”
Agresti, intervenuto su Radio Radio, non ha nascosto il suo rammarico per la mancata fumata bianca della trattativa: “La decisione di Ranieri è clamorosa. Il suo no penso sia dovuto alle polemiche piovute nelle ore scorse. Se rinuncia perché c’è un pensiero generale che mette in dubbio la sua serietà, allora ci siamo fatti un danno: era la persona giusta nel momento giusto e abbiamo creato un clima che gli ha reso impossibile accettare“.
Su un’altra lunghezza d’onda è Nando Orsi: “Ranieri come CT, ma chi glielo fa fare? Io sono contrario a questo tipo di soluzione. Allenare la Nazionale richiede un impegno totale: devi viaggiare, osservare i giocatori di persona, costruire un progetto. Abbiamo visto cosa è successo in Norvegia con situazioni simili. Roma e Nazionale, in questo momento, hanno bisogno di certezze, non di compromessi. Se Ranieri aveva deciso di smettere, allora resti a casa. Ma se accetti di diventare commissario tecnico, sparisci del tutto dalla tua famiglia: è una scelta radicale. Se la FIGC cercava stabilità, questa non è certo la strada giusta”.
A dire la sua, sempre a Radio Radio, ci ha pensato anche Roberto Pruzzo: “Non perdi valore se non vai a visionare ogni singolo giocatore dal vivo, ma condivido quanto detto da Orsi. Ranieri può avere grandi motivazioni per chiudere alla grande la sua carriera, ma non credo che serva un tutor a Gasperini per guidare la Roma. Al massimo Ranieri può fare da garante, da figura istituzionale per la società. Tutto è possibile”.