Per la Roma, quella contro il Porto è una partita che vale molto più di un semplice accesso agli ottavi di Europa League, competizione che ha spesso visto i giallorossi protagonisti almeno fino alle semifinali nelle ultime due stagioni. In gioco non c’è solo il prestigio internazionale, ma soprattutto una posta materiale ben più rilevante: superare il turno significherebbe assicurarsi importanti entrate economiche, un contributo essenziale per sostenere la difficile ricerca dell’equilibrio finanziario che i Friedkin stanno perseguendo.
Sfida da 10 milioni di euro
Claudio Ranieri, nella conferenza stampa di venerdì scorso, è stato molto chiaro su questo aspetto. In attesa dello stadio di proprietà e del ritorno in Champions League, svanito proprio a Oporto nel discusso confronto del 2019, l’unica strada percorribile per aumentare i ricavi è proseguire il più a lungo possibile in Europa League. Il piazzamento tra il nono e il sedicesimo posto nella fase a gironi ha già garantito un bonus di 600.000 euro, a cui si aggiunge l’incasso di circa 3,5-4 milioni ottenuto dal tutto esaurito all’Olimpico, comprensivo dei proventi dei parcheggi VIP, un business che sta diventando particolarmente redditizio per la nuova proprietà .
L’eventuale passaggio agli ottavi frutterebbe ulteriori 1,7 milioni di premio Uefa, un altro sold out allo stadio e una quota di market pool italiano condivisa con la Lazio, già qualificata. Complessivamente si parla di circa dieci milioni di euro che darebbero ossigeno al bilancio del club, oltre ad alimentare nuove ambizioni: se l’accesso alla top 16 europea viene conquistato, perché non puntare anche ai quarti o magari oltre?
Le scelte di Ranieri
Ranieri dovrebbe puntare sull’undici titolare più utilizzato negli ultimi tempi. Rientrano Hummels, Paredes e Koné, assenti contro il Venezia, così come dal 1′ si rivedranno Saelemaekers e uno tra Pellegrini e Pisilli. Cinque cambi rispetto alla formazione titolare vista domenica al Penzo: a Oporto la Roma si gioca tutto.