Uno dei tratti distintivi del giocare con la maglia della Roma è sicuramente il legame che riesce a crearsi con l’ambiente e con i tifosi, che può rendere magica l’esperienza di un giocatore nella Capitale. Ad accorgersi di tutto ciò è stato anche Federico Balzaretti, che tra il 2012 ed il 2015 ha indossato i colori giallorossi. L’attuale Loan Manager del club capitolino ha rilasciato un’intervista a Idealista, dove ha parlato proprio di questo tema.
Queste le sue parole: “I ricordi più belli nascono già prima che io arrivassi qua. Diciamo che, tra virgolette, la scelta della Roma è stata una scelta nata prima, nel senso che, quando ci giocavo contro, già desideravo indossare la maglia giallorossa, un po’ perché quando venivo all’Olimpico, con lo stadio pieno di tifosi, personalmente trovato l’atmosfera unica, come il club. Poi, nel corso degli anni – negli ultimi 13 anni ho giocato o lavorato comunque da dirigente – il legame è diventato ancora più forte. Ora c’è il mio piccolino che gioca anche nell’Under 10 della Roma, per cui devo dire che è una famiglia totalmente romanista”.
Balzaretti: “La rimonta con il Barcellona qualcosa di unico”
L’ex difensore si è espresso poi sui suoi migliori ricordi in giallorosso: “Ti dico tre partite, sia da giocatore che da dirigente. Da calciatore penso al derby vinto 2-0, quello dei mio gol dell’1-0. È stata un’emozione incredibile aver fatto qualcosa di importante per la squadra, per la gente. Mentre da dirigente ci sono altre due partite che porto veramente nel cuore. Una è stata la rimonta contro il Barcellona, quel 3-0 è stato qualcosa di unico, più che emozionante, irripetibile. Il gol del 3-0 di Manolas è stato da brividi. Mentre quest’anno devo dire che la vittoria all’ultimo minuto contro l’Athletic Bilbao è stata un’altra cosa che mi porto dentro, lo stadio in quella maniera, con quella coreografia e quell’energia, è stato di una bellezza che solo al gente di Roma e solo il tifo della Roma possono generare”.
Balzaretti ha concluso parlando di come un club aiuti i giocatori anche nella scelta della casa: “Quando gestisco i ragazzi, non li gestisco solo da un punto di vista tecnico, o meglio, non cerco di gestirli solo da questo punto di vista, ma anche da quello personale. I consigli che possono chiedere sono a 360 gradi, dal momento che si tratta di ragazzi che vanno dalla Serie A a quelli più giovani, che escono magari per la prima volta dalla nostra Primavera. In base alle loro esigenza, con il club cerchiamo di trovare le soluzioni migliori anche dal punto di vista abitativo, perché poi è importante nella quotidianità stare bene a casa e vivere in un ambiente confortevole. Trovare la giusta energia all’interno delle proprie mura ti permette poi di essere anche più performante in campo”.