Se è vero che al White Hart Lane la Roma ha ritrovato la sua essenza, la compatezza e soprattutto la tenacia per riprendere in mano il proprio destino, è altrettanto vero che non tutti i giocatori sono riusciti a brillare di luce propria, come ad esempio hanno fatto Paredes ed Hummels. C’è un giocatore, infatti, che sembra ancora non aver trovato i benefici dell’effetto Ranieri e ormai da più di un mese che ha mollato la presa.
Artem Dovbyk si è assopito: il gigante ucraino infatti ormai non trova più la via della porta, o per meglio dire gli manca quel cinismo ( ed anche un po’ di fortuna) per ritrovare il gol. Questo perché l’ex Girona non riesce ancora ad inserirsi perfettamente tra le file difensive avversarie, che in Serie A risultano parecchie ostinate. Viene a mancare dunque una certa velocità di pensiero, finendo spesso per farsi anticipare, e anche di mancanza di potenza, andando a forzare sempre più spesso la giocata con il suo piede preferito (il mancino) e diventando di conseguenza sempre più prevedibile.
I numeri a confronto con la passata stagione sono certamente diversi: il giocatore infatti nell’ultimo campionato de LaLiga ha realizzato 24 gol in 36 partite, con una media impressionante dei 0.7 gol a partita. Da quando veste la maglia della Roma, invece, Dovbyk ha messo a segno soltanto 6 reti, abbassando la sua media a 0.5 reti a partita. Questo avviene sostanzialmente perché il modo di giocare delle due formazioni è stato diametralmente opposto ed ora toccherà a Claudio Ranieri trovare l’equilibrio giusto per permettere all’ ucraino di ritornare a segnare.
Roma, Dovbyk non segna più: Ranieri cerca la cura
Claudio Ranieri è stato richiamato alla Roma con l’obiettivo di trovare la cura adatta per ritornare a splendere e trovare la soluzione per permettere a Dovbyk di riprendere fiducia è certamente tra le priorità.
Ma come? L’obiettivo di Sir Claudio infatti sarà quello di permettere all’attaccante giallorosso di muoversi più liberamente in area di rigore, non forzando la corsa all’indietro e soprattutto cercando un link con la fase di costruzione del gioco proveniente dal centrocampo, avvicinando magari una seconda punta e puntando tanto sul ritorno in campo di Saelemaekers per fornire assist più precisi e pensati ad hoc per fare in modo che The Machine ritorni al top della sua forma.