Un saluto sommesso, lontano dai riflettori, ma coerente con lo stile di chi ha fatto della sobrietà e della solidità il proprio marchio di fabbrica. Mats Hummels ha chiuso la sua carriera da calciatore nei minuti di recupero dell’ultima partita stagionale contro il Torino. Claudio Ranieri gli ha regalato una breve passerella dopo averlo tenuto ai margini della squadra per tutta la parte finale della stagione.
L’ultima scelta: niente Mondiale per club
Per qualche giorno si era ipotizzato un ultimo ballo con il Borussia Dortmund, magari per disputare il Mondiale per club. Un’idea che avrebbe rappresentato un ritorno simbolico alle origini, ma che Hummels ha deciso di accantonare con lucidità. Come riporta il Corriere dello Sport, a36 anni, ha preferito non prolungare artificialmente una carriera che, tra Bayern, Borussia, nazionale tedesca e infine Roma, ha toccato vette importanti. L’obiettivo, chiarissimo: non rovinare il ricordo che il calcio tedesco ha di lui.
Roma, un’ultima maglia sbagliata
Prima di Roma-Milan, sua ultima apparizione all’Olimpico da convocato, il club gli aveva consegnato una maglia celebrativa con il numero 645, a indicare le presenze in carriera. Peccato che, pochi giorni dopo, Hummels abbia raggiunto quota 646 proprio a Torino, nel suo simbolico addio. Un dettaglio che rende quel cimelio un ricordo agrodolce, imperfetto come la sua breve parentesi in giallorosso.
La profezia di gennaio: “Possiamo arrivare davanti alla Lazio”
Tra le eredità più curiose di Hummels a Trigoria resta una dichiarazione diventata profetica. Era gennaio, e la Roma si trovava a 15 punti di distanza dalla Lazio in classifica. Alla vigilia del derby, il tedesco parlava così: “Se vinciamo, possiamo ancora superarli”. Fu un’affermazione che all’epoca suonava quasi provocatoria, ma si rivelò esatta. La Roma vinse quel derby e, con una rincorsa costante, chiude la stagione davanti ai rivali cittadini, centrando la qualificazione in Europa League e lasciando i biancocelesti fuori dalle coppe.