Un Derby importante quello che la Roma ha portato a casa. 2-0 netto sulla Lazio che non può far altro che stare agli sfottò e alle prese in giro della tifoseria giallorossa. Ciò che più ha colpito i biancocelesti è che la vittoria degli uomini di Ranieri è arrivata in una stagione controversa, dove la Lupa sta facendo veramente molta difficoltà in termini di classifica. Ma come ben si sa i Derby non si giocano, bensì si vincono. Un detto secolare e che ancora una volta ha dimostrato tutta la sua veridicità, dopo soli 18′ di gioco.
La Roma, infatti, ha inflitto un duplice colpo rapido alla Lazio. I biancocelesti non hanno avvertito subito il dolore, ma con lo scorrere inesorabile del tempo la ferita si è fatta sempre più profonda fino a diventare motivo di resa. Certo è che poi il Derby è una partita sentita, accesa e dove basta una piccola scintilla per far scatenare il fuoco presente negli animi dei calciatori. Ed è proprio sul finale di gara, anche e soprattutto a causa del calcio di Castellanos a Hummels, che è partita una vera e propria rissa tra i protagonisti in campo. Nulla di nuovo in un match di questo tipo, ma che come sempre in parte rovina lo spettacolo puro di questo sport.
L’episodio Pairetto-Zaccagni
Tra i tanti episodi controversi, però, a venire fuori è stato un battibecco tra Zaccagni e l’arbitro Pairetto. A spiegarne lo svolgimento è stato Graziano Cesari durante Pressing. Queste le parole dell’ex direttore di gara: “Pairetto gli dice che gli sta dando fastidio e Zaccagni risponde che la cosa è ricambiata, anche l’arbitro sta dando fastidio a lui”. Ha poi continuato: “Qui c’è qualcosa che non funziona, qualche cosa manca in questa situazione. Se ti rivolgi a un calciatore in questo modo tutti gli altri si sentono legittimati a risponderti in quel modo”.
Certo è che in una partita così nervosa l’arbitro dovrebbe essere il primo a cercare di placare gli animi, ma così non è stato. Una frase forte che, forse, non ha fatto altro che aizzare ancor di più la tensione in una partita dura e ricca di falli.