Una cosa è sicuramente emersa dalle partite della Roma di quest’ultimo periodo: con le big manca ancora quel saltino di maturità , coraggio e consapevolezza necessario a stare loro davanti e prendersi in scioltezza il piazzamento Champions. Qualcosa su cui riflettere in vista di un calendario che vede 4 scontri su 5 con squadre dei piani alti, ma quanto meno con quelle della parte destra della classifica i giallorossi sono diventati i maestri del minimo sforzo massima resa, una dote comunque da sottolineare.
Da inizio stagione Roma in grado di guadagnare 21 punti con 7 gol, qualcosa di unico, visto che nessun altro in questa Serie A ha ottenuto più 1-0 dei 7 appunto dei capitolini, con il Napoli che insegue a 6 e la Fiorentina a 5. Il primo arrivò nell’era Juric, in casa contro il Torino, con una magia di Dybala, abile a saltare Milinkovic-Savic, dopo il retropassaggio sbagliato di Linetty, e fu l’ultima vittoria del tecnico croato prima di chiudere uno dei capitoli più tristi della storia giallorossa.
Il re degli 1-0 però è senz’altro Ranieri, che dal suo insediamento ne ha ottenuti 6 (tutti nelle ultime 10 gare). Dal rigore di Dybala a Venezia alle perle di Soulé con Parma ed Empoli, passando per i due centri di Dovbyk contro Cagliari e Lecce fino al tocco sotto misura di Shomurodov col Verona. Tutti appunto contro squadre abbordabili, ma pur sempre punti che valgono come gli altri e che hanno reso possibile la lotta all’Europa che conta. Nella sua storia, solo in 5 campionati la Roma ha ottenuto più volte tale punteggio, con il record addirittura di 9 detenuto al momento da Pugliese nel 1965/66 e Liedholm nel 1974/75.
Credere alla Champions: serve fortuna e coraggio
Negli ultimi giorni Ranieri ha usato più realismo che speranza parlando di Champions League, ma allo stato attuale delle cose la classifica di Serie A dice -3 dal Bologna 4°, e dunque crederci è d’obbligo. Due cose serviranno per materializzare l’impensabile: la fortuna di qualche passo falso delle rivali, a cominciare da Lazio e Juventus (contro Genoa e Parma), nei recuperi di domani, e il coraggio di affrontare i big match con maggiore intraprendenza, quella che è mancata contro Vecchia Signora e biancocelesti e che avrebbe magari regalato un finale diverso rispetto a due pareggi opachi. Un qualcosa da mettere in campo già contro l’Inter sabato.