L’aria a Trigoria profuma di cambiamento. La Roma Primavera, dopo una stagione altalenante e priva di quell’identità che da anni rappresenta il cuore pulsante del vivaio giallorosso, si appresta a voltare pagina. Gianluca Falsini, arrivato con entusiasmo ma senza riuscire a lasciare un segno profondo, è ormai a un passo dall’addio. Il club sta per scrivere un nuovo capitolo, e il nome cerchiato in rosso sul taccuino di chi decide è quello di Federico Guidi.
Un ritorno che sa di continuità e rilancio
Già conosciuto e apprezzato nell’universo romanista per il lavoro svolto tra il 2022 e il 2024, Guidi è un volto familiare, uno di quelli che non hanno bisogno di bussare per entrare. A Trigoria lo ricordano bene: metodico, preparato, capace di coniugare disciplina e crescita tecnica, e soprattutto di trasmettere ai ragazzi quella mentalità da professionisti che spesso fa la differenza tra un buon giocatore e un futuro campione.
Negli ultimi mesi ha guidato la Primavera del Milan, un’esperienza breve ma intensa, chiusa di recente per divergenze progettuali. Eppure, il suo curriculum parla chiaro: dal settore giovanile della Fiorentina alle panchine azzurre dell’Under 19 e dell’Under 20, Guidi è ormai un nome consolidato nel panorama dei formatori italiani.
Trattativa in fase calda, la Roma vuole chiudere subito
Secondo fonti vicine al club, la Roma sta lavorando da circa una settimana per riportarlo a casa. Le ultime 24 ore avrebbero segnato un’accelerazione decisa nei contatti, al punto che la giornata odierna potrebbe rivelarsi decisiva per l’accordo definitivo. Non si tratta solo di scegliere un nuovo allenatore, ma di riaffermare una filosofia: quella di puntare su figure competenti, con una visione a lungo termine e un legame già saldo con l’ambiente.
Federico Guidi rappresenta, in questo senso, una garanzia. Conosce il terreno, i volti, le dinamiche. E può subito incidere, senza tempi di ambientamento. Un fattore fondamentale in una categoria come la Primavera, dove i margini di manovra sono stretti e il tempo per costruire spesso non c’è.
Un segnale forte dal club: il vivaio torna al centro
Questa mossa, se confermata, sarebbe un segnale eloquente da parte della società giallorossa. Rafforzare il settore giovanile non è solo una scelta tecnica, ma una presa di posizione culturale: investire sui giovani, formarli non solo per la prima squadra ma per essere calciatori completi, dentro e fuori dal campo.
Il ritorno di Guidi va letto in questa chiave. Dopo stagioni in cui il settore giovanile è stato un po’ troppo ai margini del racconto sportivo romanista, ora si torna a mettere i riflettori dove si costruisce il futuro. Dove nascono i prossimi Volpato, Bove, Zalewski. E dove il lavoro quotidiano, spesso lontano dai titoli di prima pagina, può diventare la base solida per una Roma più forte e più consapevole.