La Roma sta vivendo un momento di totale caos, scaturito soprattutto dopo il 5-1 rimediato contro la Fiorentina. Juric resta appeso ad un filo e tra i nomi dei possibili sostituti sarebbe spuntato anche quello di Claudio Ranieri, che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha toccato diversi temi.
L’ex tecnico del Cagliari ha iniziato parlando dello scudetto perso nel 2010: “Cruccio più grande della carriera? Sino ad un certo punto. Sono pratico e fatalista. È vero che, per come si erano messe le cose, potevamo farcela. Però nessuno ricorda mai che sono arrivato a campionato iniziato e ho fatto più punti dell’Inter. Eravamo in testa, ma abbiamo perso in casa 2-1 con la Samp, una partita che doveva finire 3-0. Il calcio è così. Della Roma mi resta il cuore gonfio della mia gioia di essere romanista”.
Ranieri: “Spiace per De Rossi, aveva avviato un progetto”
Ranieri ha poi ricordato il derby in cui sostituì al termine del primo tempo Totti e De Rossi, cogliendo anche l’occasione per spendere due parole per l’ex centrocampista: “Ho rischiato? Ma poi abbiamo vinto. Erano troppo coinvolti e così ho responsabilizzato la squadra. Daniele allenatore? Non me lo sarei mai immaginato. È un mestiere particolare. La prima dote che serve è la pazienza. Mi spiace che lo abbiano esonerato, aveva avviato un progetto“.
Riguardo invece i litigi con Mourinho: “Mi diceva che ero vecchio e che non parlavo l’inglese. Per la verità, oltre all’inglese, parlo anche francese e spagnolo, le lingue dei Paesi in cui ho allenato. Ma quando sono andato all’Inter siamo diventati amici. Non so come sia successo, forse gli hanno raccontato come ero e come allenavo. Così quando mi hanno mandato via da Leicester, lui che era al Manchester United si è presentato in sala stampa indossando una maglietta con le mie iniziali: C.R.”.
Ranieri ha concluso esprimendosi sulla possibilità di tornare a sedere su una panchina dopo l’addio al Cagliari: “Confesso che ho voglia di rimettermi in discussione anche se ho già detto di no a più di una proposta. Vediamo se arriva la chiamata di una Nazionale. Non quella italiana: ho la massima fiducia in Spalletti”.