Fra due giorni Roma di nuovo in campo, per affrontare all’Olimpico un Torino appena tornato alla vittoria e con voglia di stupire. Nella capitale però la concentrazione è su tutto meno che sul prossimo impegno, con le scorie di Firenze e delle ultime settimane che si stanno facendo insostenibili. Il 5-1 contro la Fiorentina è stata la fotografia di una squadra che già da tempo appariva triste, sfiduciata, con poche idee e per nulla in sintonia con il nuovo allenatore, abbandonato dalla società in un contesto impossibile da risollevare.
Ed ecco così aggiungersi questioni extra campo, come il duro scontro tra Mancini e Juric, nell’intervallo del match del Franchi, raccontato da Il Tempo. Il tecnico croato avrebbe accusato il centrale di scarso impegno e grinta, specialmente nel terzo gol. I due non sarebbero venuti alle mani solo perché separati dal resto della squadra, e a nulla sono servite le parole dell’ex Atalanta a fine gara, che ha ritenuto normale l’essere rimasto negli spogliatoi dopo la sostituzione.
Non l’unico però a confrontarsi in maniera accesa con Juric, visto che a precederlo era stati Angelino e Cristante, seccati dal fatto di essere stati sostituiti dopo mezz’ora circa di gioco. I senatori si ribellano, ed anche Pellegrini, unico ad avere un colloquio diretto con i tifosi dopo la gara, ha parlato di clima non semplice. Ghisolfi è intervenuto al termine del match, ma anche la sua figura non sembra avere alcun rilievo nelle spogliatoio, per una Roma allo sbando totale.
Il like di Dybala, le risate di Paredes
Che la maggior percentuale di colpe di tutta questa situazione sia riconducibile alla gestione Friedkin è sotto gli occhi di tutti, così come un Juric che, al netto di un contesto in cui chiunque avrebbe faticato, non ha inciso sul gruppo e rischia l’esonero in favore di Ranieri. I giocatori però ci stanno mettendo del loro, e sembra che il naufragio sportivo della Roma e la sofferenza dei tifosi siano cose che non li toccano particolarmente.
Due episodi sicuramente meno gravi di quello di Mancini, ma comunque degni di nota, sono esplicativi: da un like di Dybala ad un post di Bove sulla partita, lecito ma forse non necessario ed intelligente in questo momento, alle risate di Paredes con l’ex compagno Kean dopo il triplice fischio. Nessun reato, per carità, ma piccoli gesti che fanno capire come i calciatori non si rendano conto del momento, di come tutti siano pronti a scannerizzare e giudicare ogni loro piccolo movimento.