Il futuro è già cominciato. Per la Roma ha il volto sorridente, e un po’ sfrontato, di Matias Soulé. Il primo tassello della rosa giallorossa versione 2025-26 non arriva dal mercato, ma da una crescita interna che ha sorpreso e convinto tutti. Dopo un inizio di stagione in ombra, tra panchina e prestazioni intermittenti, l’argentino ha preso per mano la squadra nei momenti decisivi, diventando un punto fermo nelle scelte di Ranieri e uno dei trascinatori nella corsa europea.
Il protagonista inatteso
Con Dybala ai box, la Roma ha trovato in Soulé una scintilla imprevedibile, capace di spostare gli equilibri. Nelle ultime 14 giornate di campionato, Ranieri lo ha sempre mandato in campo dal primo minuto: la risposta è stata eloquente, con 4 gol e 5 assist che hanno pesato eccome nella classifica finale. Gol decisivi contro Lazio e Inter, assist illuminanti contro Atalanta, Milan e Torino. Un finale di stagione da leader tecnico e mentale, che ora proietta il talento classe 2003 tra i punti fermi su cui ricostruire.
Con Gasperini può essere ancora più decisivo
L’arrivo imminente di Gian Piero Gasperini sulla panchina della Roma può esaltare ulteriormente le caratteristiche di Soulé. L’argentino rientra perfettamente nella tipologia di esterni offensivi funzionali al calcio verticale, intenso e offensivo del tecnico ex Atalanta. Rapidità, dribbling, visione: sono tutte qualità che Gasperini ha saputo esaltare nei suoi anni a Bergamo.
E non è il solo. Nella rosa attuale ci sono già altri profili potenzialmente compatibili: da Angelino a Koné, fino ai giovani come Pisilli e Rensch, senza dimenticare due colonne portanti già rodate nei suoi schemi come Cristante e Mancini. Un impianto pronto a crescere, in attesa di colpi più ambiziosi.