Nessun ostacolo, per ora, sulla strada del nuovo stadio della Roma. Nella mattinata di ieri, la Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto un nuovo ricorso contro il progetto giallorosso a Pietralata. Stavolta l’opposizione si fondava su presunti danni all’avifauna locale, ma il TAR ha giudicato infondata la richiesta di sospensiva cautelare.
Il ricorso, promosso da un comitato contrario allo stadio, mirava a bloccare l’autorizzazione del Comune per l’abbattimento di 26 alberi, necessari a proseguire gli scavi archeologici. Ma il tribunale ha chiarito: 12 di quegli alberi erano già stati abbattuti il 19 maggio e, soprattutto, non erano della specie Laurus nobilis (alloro), quella a cui la normativa riconosce una tutela speciale.
Quanto ai restanti 14 alberi, la situazione è ancora congelata. Il Comune e la Roma, infatti, hanno deciso di sospendere prudentemente ogni ulteriore abbattimento in attesa della conclusione delle verifiche tecniche già avviate. Aree recintate e lavori temporaneamente fermi, quindi, il che ha tolto ogni elemento di urgenza dal ricorso.
Il Comune tira dritto
Soddisfatto l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia: “È un’altra vittoria. L’azione dell’Amministrazione capitolina si conferma valida e trasparente. Le indagini possono andare avanti senza ostacoli” ha dichiarato. Ora si attende la relazione tecnica di Mauro Uniformi, il perito incaricato dal Comune di valutare le eventuali compensazioni ambientali. La convinzione del Campidoglio è che il parco pubblico previsto dal progetto della Roma offra già un ampio bilanciamento rispetto alle aree verdi sacrificate.
Nel frattempo, la società giallorossa potrà riprendere le indagini archeologiche nell’area dell’ex autoricambi, oggi in pieno possesso del Comune. Un altro piccolo ma significativo passo verso lo stadio della Roma.