In tempo di tempesta cose semplici e chiare. Questo sarà il mantra di Ranieri in questi giorni, consapevole che il tempo a disposizione per presentarsi adeguatamente al trittico Napoli-Tottenham-Atalanta è esiguo. C’è sicuramente da registrare una retroguardia che ha subito 12 gol nelle ultime 5 gare, con l’inserimento di Hummels che si spera possa aiutare, e lavorare per far fare il salto di qualità a Dovbyk, un attaccante che può andare oltre la sufficienza ottenuta fin qui. Migliorare poi la fiducia di tanti singoli abbattuti poi sarà fondamentale.
A cominciare dai tanti senatori che, tra prestazioni opache e fischi continui da parte della tifoseria, hanno imboccato un tunnel dal quale non riescono ad uscire. Parliamo ovviamente di Pellegrini e Cristante, due totem che a Roma non sembrano più essere i benvenuti. A Ranieri il compito di rivitalizzarli, perché si sa, i risultati spesso guariscono tutto. Un po’ meglio Mancini in quest’inizio di stagione, mentre difficile sarà recuperare un Paredes ai margini e sempre più desideroso di tornare a casa sua, nel Boca Juniors. Dalla vecchia guardia ai giovani, soprattutto per un Pisilli che il tecnico dovrà studiare.
Che fare con Pisilli? Occhio al modulo
Che il classe 2004 sia una delle poche note liete giallorosse di questo periodo non lo scopriamo di certo ora, una risorsa nuova che da sfruttare nel modo giusto. E proprio qui sta il dilemma riguardante Pisilli: Juric lo ha utilizzato spesso, soprattutto nelle ultime partite, da trequartista, un ruolo che non sembra essergli per nulla cucito addosso, visto che il ragazzo presenta caratteristiche di potenza, corsa, grinta ed inserimento più che di qualità sopraffina. La mezz’ala è ciò che gli si addice, e non è un caso che Spalletti lo abbia notato per la Nazionale proprio vedendolo in quella posizione con De Rossi.
Occhio dunque al modulo, che sarà fondamentale per capire che possibilità avrà Pisilli di giocare e con quali richieste. Si dovesse optare per un centrocampo a 3 allora le cose per lui si farebbero interessanti, meno nel caso di 4-4-2 o di 4-2-3-1. Al di là di questo però, per ciò che Ranieri chiede ai suoi in termini di applicazione e corsa, non ci risulta difficile pensare che il tecnico di Testaccio possa facilmente innamorarsi del giovane. Il vecchio e il nuovo, due realtà diverse entrambe bisognose della sapiente mano di Sir Claudio.