Zalewski: “All’Inter è scattato qualcosa. Mourinho mi ha aiutato tanto”

Nicola Zalewski ha parlato della sua nuova avventura con l'Inter, facendo però anche un tuffo nel passato e ricordando l'importanza avuta da José Mourinho

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Redazione Solo la Roma - La Redazione
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Tra i giocatori che in questo mese di giugno hanno salutato la Roma, aiutando anche il club nella corsa alle plusvalenze, c’è Nicola Zalewski. Dopo essere cresciuto calcisticamente con i colori giallorossi, il polacco si è trasferito a titolo definitivo all’Inter. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il classe 2002 si è espresso sulla sua nuova vita, spiegando anche i motivi che hanno spinto i nerazzurri a puntare su di lui.

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Queste le sue parole: “La mia duttilità è stata decisiva? Penso di si. Il fatto di poter giocare in più ruoli e di aver segnato a Torino nella prima partita da trequartista, giocando bene anche a Como, è stato importante. Scintilla scattata subito nel derby? Appena ho messo piede ad Appiano, in me è scattato qualcosa di speciale, non solo a livello di campo, ma anche nel rapporto con le persone. Ho lavorato dal primo giorno per rimanere. E non lo considero un punto di arrivo”.

Zalewski: “Mi sono trovato bene anche da quinto di centrocampo”

Riguardo invece il ruolo in campo, con la posizione da trequartista che lo ha riportato un po’ indietro nel tempo a quando militava nelle giovanili della Roma, Zalewski si è così espresso: “Fino alla Primavera giocavo lì, ma in prima squadra cambia tutto, il ritmo e la fisicità. Negli ultimi tre anni sono stato impiegato da quinto di centrocampo e mi sono trovato molto bene anche lì. So che suona banale, ma gioco dove vuole l’allenatore. Destro e sinistro non fa differenza? È una dote naturale”.

Il giocatore polacco ha poi continuato: “La gente pensa che il talento basti per sfondare: trascura tutto il sacrificio quotidiano che c’è dietro. La domanda che ti devi fare è: cosa vuoi fare da grande? Io volevo fare questo. Finita la scuola i miei genitori mi venivano a prendere, pranzavo nel tragitto e poi dopo l’allenamento facevo i compiti. Dalle superiori ho iniziato la scuola a Trigoria e mi sono diplomato”.

Zalewski ha concluso parlando della scomparsa del padre e dell’aiuto di Mourinho: “Non è facile, ma papà aveva costruito una famiglia forte e ci ha dato die grandi valori. Mi sento anche di ringraziare Mourinho, perché mi ha aiutato tanto in quel periodo. E non parlo di calcio“.

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