Ad irrompere, dopo la sfida contro il Monza, è stato l’episodio relativo al calcio di rigore non dato alla Roma. Un intervento irregolare che è stato giustificato in tutti i modi possibili e immaginabili, ma che nella totale oggettività dell’evento ha visto uno Step on foot ai danni di Tommaso Baldanzi in un momento catartico della partita. Che i giallorossi avrebbero dovuto vincere la gara a prescindere è vero, ma questo non significa che bisogna stare a guardare quando ci sono chiari ed evidenti torti arbitrali. Perché quello contro i biancorossi questo è stato.
“Io ho rivosto l’episodio e per me non era rigore perché entrambi guardano il pallone. Poi non c’era contatto, niente”, ha detto Nesta in conferenza stampa. A sostenere la decisione dell’arbitro è stato anche Luca Marelli a DAZN: “La volontarietà non importa ai fini della valutazione, che deve considerare solo le conseguenze dell’intervento. In sala VAR hanno deciso di non intervenire e i ìo sono favorevole. Se vediamo la dinamica, il piede del giocatore del Monza resta sopra solo per un secondo. Questi non andrebbero mai fischiati né essere oggetto di OFR”.
Insomma tutte parole al vento, che danno la sensazione che, come spesso accade, non ci sia una linea guida univoca, ma solamente tante interpretazioni. Queste visioni diverse, però, provocano poi dinamiche di questo tipo dove, anche in casi evidenti di interventi da punire, si ricorre ad altre strade seguite da mille giustificazioni. Ma allora la domanda sulla presenza della società della Roma sorge spontanea.
Società assente
Per la prima volta ai microfoni, per sottolineare l’errore sul rigore non concesso a Baldanzi, a parlare è stato Ghisolfi. Un’intervista che ha lasciato molte persone perplesse perché fatta in francese e qui si ricalca un tema già affrontato in passato da Mourinho. Lo Special One, infatti, in occasione del torto arbitrale in finale contro il Siviglia non le ha mandate a dire e poi ha voluto sottolineare la mancanza di una società disposta a mettere la faccia nelle situazioni più spinose. E forse, vedendo gli sviluppi odierni, l’allenatore portoghese non aveva torto.