Roma, Cassano rivela: “La famiglia di Totti mi ha fatto sentire come un figlio”

Un Antonio Cassano senza filtri quello che ha parlato ai microfoni del podcast "Passa dal BSMT": il fantasista barese si è soffermato sulla sua esperienza alla Roma e del rapporto instaurato con Francesco Totti

Redazione Solo la Roma
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Antonio Cassano

Uno dei più grandi talenti passati tra le fila della Roma è senza ombra di dubbio Antonio Cassano. Il fantasista barese ha vestito la maglia giallorossa dal 2001 al 2006, collezionando 52 gol e 27 assist in 161 presenze. Numeri importanti, che si uniscono ad un’eleganza innata con la palla fra i piedi.

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Il 42enne si è raccontato senza filtri ai microfoni del podcast “Passa dal BSMT”, soffermandosi sul rapporto instaurato con Totti: “L’esperienza alla Roma è stata meravigliosa. Quando sono arrivato, Francesco e la sua famiglia mi hanno preso in casa loro per i primi 4 mesi, facendomi sentire come un figlio. Non ho mai avuto rapporto con mio padre, si è rifatto vivo dopo il mio gol a Bari contro l’Inter. Gli dissi di fare la sua strada ed io avrei fatto la mia”.

Cassano ha poi aggiunto: “All’epoca Totti guadagnava 3/4 volte più di me, avevo 19 anni e lui a 25 era già tra i più forti del mondo. Nella mia follia mi chiedevo perché prendesse più di me. Abbiamo fatto pace dopo un annetto tramite Vito Scala, uno dei suoi uomini di fiducia”.

Francesco Totti
Francesco Totti

Roma, Cassano: “Sono stato 6/7 anni senza parlare a Totti”

Lo stesso Cassano ha proseguito il suo intervento focalizzandosi su un duro scontro avuto con Totti, sempre ai tempi della Roma: “Io, Francesco e Montella dovevamo rinnovare il contratto, io avevo un accordo verbale con Franco Sensi. Mi ricordo che la figlia prese in mano la situazione e quell’accordo è svanito perché ci avevo litigato. Il problema è che gli altri due sembrava avessero rinnovato non ufficializzandolo. L’ho scoperto solo in spogliatoio ed ho insultato entrambi. Siamo stati senza parlare per 6/7 anni.

Il classe 1982 ha poi concluso: Totti è stato il giocatore con il quale mi sono trovato meglio, non so se ha influito il legame che avevamo fuori dal campo. Penso ci fosse un’intesa qualitativa, perché anche il periodo in cui non ci parlavamo facevamo delle cose stratosferiche”.

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