Paredes e l’Argentina bloccati a Miami: colpa dell’uragano Milton

Redazione Solo la Roma
Redazione Solo la Roma
Paredes, Argentina

In queste ore gli Stati Uniti, ed in particolar modo la Florida, sono sotto allerta massima per il passaggio dell’uragano Milton, classificato come categoria 5 che potrebbe arrivare a toccare la costa nella notte di oggi. Nella speranza che si possano limitare per quanto possibile i danni, nonostante le previsioni siano decisamente catastrofiche, questa intemperia sta portando disagi anche nel mondo del calcio, colpendo l’Argentina.

- Pubblicità -

L’Albiceleste, di cui fa parte anche Paredes, mentre Dybala è stato costretto a restare a Roma per infortunio, è attualmente bloccata all’aeroporto di Miami, impossibilitata a volare a causa proprio dell’allerta per l’uragano Milton. La formazione di Scaloni si era infatti radunata negli USA per preparare i prossimi impegni di qualificazioni ai campionati mondiali del 2026. I sudamericani sono reduci dalla sconfitta in casa della Colombia e dovranno rialzare la testa provando a collezionare sei punti nelle due sfide in programma in questa pausa nazionali.

Match col Venezuela a rischio

Il primo dei due incontri è previsto per domani, giovedì 9 ottobre, alle ore 23 italiane, anche se vista la situazione il fischio d’inizio resta a rischio. L’attuale impossibilità di volare rischia di far saltare la sfida con il Venezuela, soprattutto perché anche in caso di partenza, l’Argentina non potrebbe arrivare direttamente a destinazione, ma sarebbe costretta a fare uno scalo in Colombia, dato che dagli Stati Uniti non è permesso lo sbarco diretto.

Scaloni: “Non ci hanno lasciato viaggiare”

A mostrarsi preoccupato per quello che sta accadendo è stato il CT Scaloni, che ha commentato la situazione in conferenza stampa:Non ci hanno lasciato viaggiare. Speriamo di poterlo fare nelle prossime ore se il tempo lo permette, altrimenti sarà difficile arrivare in tempo per la partita perché dovremmo fare anche uno scalo, visto che non permettono lo sbarco dal suolo statunitense direttamente in Venezuela”.

Condividi questo articolo
Lascia un commento
P