Oggettivamente strana la parabola che sta caratterizzando Paulo Dybala in quest’inizio di stagione. Poco meno di due mesetti fa, l’argentino diventava l’idolo della piazza giallorossa, con il grande rifiuto all’Arabia per rimanere a vestire la maglia della Roma. Poco importava quali fossero le reali motivazioni, con addirittura qualcuno che chiedeva di rispolverare la numero 10 per lui. L’amore tra la Joya e i tifosi è intatto, sia chiaro, ma poi c’è il campo, che racconta tutt’altra storia.
Dybala comincia a far discutere, a causa di una tenuta fisica che sembra sempre più precaria. Giusto continuare a puntare su un giocatore con acciacchi pressoché continui? Lina Souloukou e i Friedkin avevano chiara la risposta, ma le cose sono andate diversamente, fatto sta che gli stop precauzionali dell’argentino, a maggior ragione se vicini alle convocazioni con la Nazionale, ormai non si contano più.
I dubbi di parte della capitale sono avvalorati dai numeri, che mettono in mostra l’inizio di stagione peggiore della Joya da quanto è a Roma: 7 presenze su 9 totali, 355 minuti giocati (media di 50,7 a partita), solo un gol segnato, su rigore con l’Udinese, e neanche un assist. Nelle prime 7 gare dell’anno scorso, i minuti giocati erano 471 (media di 62,7 a partita) con 2 reti e 2 assist messi a segno; due anno fa invece 563 minuti (media di 80,6 a partita) con 3 gol e 2 assist. Un peggioramento sensibile che giustifica mugugni e riflessioni.
Dybala a parte, ma nel mirino c’è l’Inter
Tra uno spot per l’uscita di “Venom” e il lavoro a Trigoria, la svolta contro l’Inter è ciò che la piazza si augura per il proprio numero 21. L’argentino però non si è ancora aggregato al gruppo, e spera di farlo con l’inizio di questa settimana, per avere concrete chances di giocare. La Joya freme, ma lo staff della Roma procede con estrema cautela, vista la fragilità del suo fisico. Difficile fare pronostici ora sulla sua titolarità, ma Dybala vuole esserci.