La Roma ancora si mangia le mani per i tanti talenti sfornati, ma mai sfruttati. Frattesi è l’esempio più eclatante che viene accompagnato da nomi come quello di Scamacca e Calafiori. Proprio il difensore centrale italiano ha avuto un grande exploit dal giorno del suo addio alla Capitale. In particolar modo a fargli fare il salto di qualità è stata l’esperienza al Bologna sotto la guida di Thiago Motta. Un vero e proprio muro, ma in una posizione completamente diversa rispetto a quella occupata nella sua lunga parentesi nella Città Eterna.
Con la maglia della Roma, infatti, Calafiori ha quasi sempre fatto il terzino, tralasciando alcuni rari casi in cui si adattava a braccetto della difesa a tre. Da lì il breve prestito al Genoa e poi il passaggio definitivo al Basilea che ha rappresentato una tappa fondamentale per la crescita di Riccardo. Qui ha iniziato a crescere non solo dal punto di vista calcistico, ma anche fisicamente, mettendo un’importante massa muscolare che lo ha senza ombra di dubbio aiutato nell’interpretazione del ruolo di difensore centrale. Una posizione che lo ha consacrato, gli ha fatto conquistare la Nazionale e soprattutto un posto privilegiato durante la sessione estiva di calciomercato. Tutti, infatti, lo volevano. Alla fine, però, ad avere la meglio è stato l’Arsenal.
Calafiori e l’amicizia con De Rossi
Daniele De Rossi ha letteralmente visto crescere Calafiori. In particolar modo negli ultimi anni dove si incominciava sempre di più a parlare di un terzino della Primavera con grandi potenzialità e che avrebbe potuto dare una mano in prima squadra. Entrambi figli di Roma, è stato semplice capirsi al volo ed andare d’accordo, diventando così grandi amici, nonostante il divario di età tra i due.
A parlare di questo rapporto di amicizia con De Rossi è stato proprio Riccardo Calafiori. Queste le sue parole durante un’intervista fatta dalla BBC: “De Rossi è mio amico e mi rivolgo sempre a lui quando devo prendere decisioni importanti. Mi dà sempre buoni consigli. Gli ho parlato dell’eventualità di venire all’Arsenal e lui mi ha detto che sarebbe stata una grande opportunità per migliorarmi come giocatore”.
